mercoledì 29 ottobre 2014

ASL ACCORPATE NEI CINQUE NUOVI DISTRETTI (28/10/2014)

Di Umberto Aime.

Cinque distretti per cinque Asl, o viceversa che sia. Di certo saranno cinque, gli uni e le altre. Con un solo dubbio: la futura Area metropolitana di Cagliari, annunciata come amministrazione autonoma, finirà per essere anche un’Azienda sanitaria indipendente, oppure farà parte della futura Asl del Sud-Est? A parte questo interrogativo e qualche altro dubbio su cui ancora discutono agli Enti locali, a quell’assessorato spetta il compito di ridisegnare la Sardegna post Province, il resto dei confini sembra deciso.

Distretto Nord. Sassari e dintorni sono il territorio che rischia meno stravolgimenti rispetto all’estensione attuale. Escluso qualche ritocco nell’area Sud dell’ex Provincia, resterà con gli stessi comuni, sessantasei, inseriti in 4.285 chilometri quadrati. Di conseguenza, anche quella che fino a oggi era l’Asl 1 rimarrà quella che è. L’unica novità dovrebbe essere il trasferimento del Santissima Annunziata dal controllo della Asl all’Azienda mista del Policlinico per «meglio organizzare la nascita della futura struttura che si dovrà occupare delle emergenze e prima di tutto dell’organizzazione a livello regionale del 118», com’è scritto in uno degli allegati della bozza ipotizzata dall’assessorato regionale alla Sanità. Anzi, l’ex Asl 1 potrebbe alla fine acquisire qualche comune in più se, come pare, una parte della Gallura (Tempio?) dovesse decidere di far riferimento proprio al Sassarese.

Distretto Nord Est. È la novità, con l’accorpamento, amministrativo e sanitario, delle ex Province della Gallura e di Nuoro, oppure delle Asl 2 e 3. La fusione a freddo porterebbe in dote una settantina di Comuni, considerato che proprio Nuoro perderebbe Marghine, destinato a essere accorpato all’’Asl Ovest (ex 5, Oristano) e Mandrolisai, che sarebbe amministrato dalla macro area del Sud Est. A questo punto, nel distretto del Nord Est, vasto oltre settemila chilometri quadrati, le città guida sarebbero è ovvio Nuoro e Olbia. Con la prima punto di riferimento per la sanità pubblica e l’altra polo d’alta specializzazione di quella privata con l’apertura dell’ospedale «Mater», l’ex San Raffaele. Proprio questo sarebbe uno dei punti di equilibrio decisi nei giorni caldi della trattativa con la Qatar Foundation e il Bambin Gesù.

Distretto Ovest. I confini sono quelli dell’Asl 5 di Oristano, con in più il Marghine. I Comuni amministrati dovrebbero passare dagli attuali ottantotto Comuni, a poco meno di cento, In questo caso cambierebbe subito la classificazione dell’ospedale di Macomer, con il San Martino di Oristano che diventerebbe quello guida del Distretto. Macomer diventerebbe, nella mappa sanitaria, una sub-zona, con comunque un proprio direttore sanitario di riferimento.

Distretto Sud Ovest. Questa volta la fusione riguarderebbe le Asl del Sulcis-Iglesiente, esclusa Teulada, e quella del Medio Campidano, da cui però potrebbe essere escluso Sanluri, destinato a far riferimento e con la conferma di San Gavino. In questa area, gli ospedali riferimento sarebbero quelli di Carbonia, Iglesias e San Gavino (destinato a essere ricostruito e per cui la Giunta ha già stanziato un finanziamento di 68,5 milioni). In questa area, sarà decisiva la gerarchia fra le diverse strutture e l’obiettivo sempre comunque quello di evitare duplicazioni fra i reparti.

Distretto Sud Est. Di sicuro oltre a buona parte dell’Asl 8 di Cagliari amministrerà anche l’ex Asl dell’Ogliastra, capofila Lanusei, più i comuni del Mandrolisai. Ma soprattutto bisognerà capire se controllerà anche gli ospedali dell’Area vasta metropolitana, estesa fino a Sant’Andrea Frius su un fronte e Teulada sull’altro. Dal controllo sarà certo esclusa l’Azienda autonoma del Brotzu (a sua volta allargata al Microcitemico e all’Oncologico) e il Policlinico di Cagliari. In bilico resterebbero il Businco, Is Mirrionis e le diverse cliniche private che sono concentrate proprio a Cagliari. Le ipotesi sono: o anche l’Area metropolitana sarà amministrata sotto l’aspetto sanitario dalla nuova Asl del Sud Est, oppure sarà autonoma del tutto. Comunque in questa macro area, come nelle altre, a decidere saranno i Comuni e le «aggregazioni dovranno essere omogenee»

(Da "La Nuova Sardegna")

Nessun commento:

Posta un commento

Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato

Any anonymous or linked comments will NOT be published