domenica 26 ottobre 2014

SALONE DEL GUSTO A TORINO (26/10/2014)

Di Margherita Barile.
Se uniamo il cacao, la vaniglia e il caffè dei Presìdi Slow Food alla sapienza dei migliori artigiani italiani, il risultato è esplosivo. Alla conferenza Eccellenti e solidali del Salone del Gusto e Terra Madre sono stati presentati proprio i prodotti nati da queste speciali collaborazioni, cha hanno dato vita a una rete unica. «Ho conosciuto la noce di cola di Kenema della Sierra Leone quattro anni fa proprio qui a Terra Madre e mi ha incuriosito. E ho pensato: perché non ricreare la bevanda più conosciuta al mondo con un prodotto eccezionale, biologico ed equosolidale?» questa la sfida di Teo Musso, fondatore del birrificio Baladin di Piozzo. «La realtà di Paesi come questi che vivono difficili realtà agricole devono farci riflettere e spingerci a portare avanti il progetto della cola, creando una bevanda dal sapore unico». In una città come Torino, che proprio al Salone si è candidata come futura capitale del cibo, la tradizione dei bar storici svolge un ruolo importante. Stratta, rinomato caffè di piazza San Carlo, da un anno a questa parte usa solo il caffè selvatico etiope della foresta di Harenna, dal profumo intenso e dalla bontà straordinaria. «Sappiamo che abbiamo vinto la nostra scommessa quando vediamo l’espressione di piacere sul volto dei nostri clienti mentre prendono il caffè», afferma Monica Werling, titolare del locale. Sempre a Torino, Guido Gobino, con la sua Cioccolateria Artigiana, ha deciso di acquistare direttamente il cacao della Chontalpa dai produttori messicani per fare un prodotto di qualità, evitando gli intermediari delle multinazionali e pagando così un prezzo equo ai contadini che lo producono. «Questi devono essere i progetti su cui puntano le nostre aziende. Se noi non garantiremo un prezzo giusto e sostenibile a chi lavora direttamente la terra, non avremo futuro, perché mancheranno le materie prime per fare un grande prodotto. Questa deve essere la filosofia che guida tutti noi artigiani». «È all’Italia che abbiamo guardato per creare la nostra birra», confessa Elisabetta Scabio del Birrificio Antoniano di Villafranca Padovana. «Usiamo solo l’antica varietà siciliana di grano Timilia, che convive con le erbe spontanee. Padova e la Sicilia non sono mai state così vicine». E allora perché non provare a fare un panettone con tre Presìdi e un imballaggio ecosostenibile? Questa la sfida di Luca Fraccaro della Pasticceria Fraccaro di Castelfranco Veneto, che unisce la vaniglia di Mananara del Madagascar, i limoni e le arance del Gargano, i datteri egiziani dell’oasi di Siwa e una confezione in acciaio riciclato. Acciaio realizzato dal consorzio Ricrea, Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero Imballaggi Acciaio. Inoltre i proventi delle vendite sosterranno la Fondazione Slow Food per la Biodiversità. La vera sfida per il futuro? La lancia Piero Sardo, presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità. «Alla prossima edizione del Salone del Gusto e Terra Madre speriamo che a questo tavolo siano presenti tanti altri produttori italiani che scelgono di sostenere, con le loro eccellenti produzioni, il lavoro delle comunità dei Presìdi. Solo così è possibile difendere e preservare attivamente la biodiversità del pianeta».

(Da www.salonedelgusto.com)

Nessun commento:

Posta un commento

Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato

Any anonymous or linked comments will NOT be published