mercoledì 29 ottobre 2014

SASSARI:GIRO DI RIASSETTI INTERNI DOPO IL VOTO (28/10/2014)

Di Giovanni Bua.

Per solutori più che abili, avvisa la Settimana enigmistica quando i rompicapo diventano difficili davvero. Parole che dovrebbero campeggiare sulla porta della sede del Pd sassarese, all’interno del quale è cambiato di nuovo tutto. Portando forse pace, forse nuova guerra. Una cosa è certa: domenica notte il sindaco Nicola Sanna, reduce da sanguinose primarie le cui ferite, a sei mesi di distanza, non sono ancora rimarginate, è andato a letto col sorriso. Il senatore Ignazio Angioni ha infatti battuto dentro le mura cittadine il neo segretario Renato Soru, con distacco che, nell’attuale Pd bonsai, inizia a essere importante: 1273 voti a 1065. Non che Sanna, che con Angioni condivide la corrente “Rifare l’Italia” di Matteo Orfini, si sia speso ufficialmente per uno o per l’altro. Ad aiutare Angioni ci hanno pensato la capolista-deputata (anche lei orfiniana) Giovanna Sanna, il gruppo di Gavino Manca e Gianni Carbini, la ex progetto Sardegna Monica Spanedda. A grandi linee (mancano i civatiani e c’è l’aggiunta di un riposizionato Giovanni Giagu) il gruppo che ha permesso a Nicola Sanna di battere di un’incollatura l’avversaria delle primarie Angela Mameli, su cui avevano trovato convergenza pezzi da novanta del partito cittadino come Demontis, Ganau, Spissu, Lai. Gli stessi che si erano presi una netta rivincita al momento del voto “vero”, mettendo a Palazzo Ducale 11 dei 13 consiglieri Pd e aprendo un braccio di ferro ancora in corso con il sindaco ribelle e la sua giunta provvisoria («se ne parla dopo il congresso», hanno deciso tutti dopo mesi ad alta tensione). Gli stessi che hanno portato Soru alla segreteria regionale, perdendo però a casa loro, la multiforme Sassari. Che li ha premiati e puniti da febbraio a oggi con misteriosa alternanza. «Sanna ora è più forte, e i sassaresi poco hanno gradito il fuoco di sbarramento contro di lui», dicono alcuni. «Quando i votanti sono 2500, parlare di “sassaresi” diventa faccenda un po’ in salita». Replicano altri. Opinioni, legittime. I fatti sono che il Pd cittadino, che numeri alla mano poco ha a che vedere con i cittadini in senso lato, aveva trovato l’accordo su segretario provinciale (oggi vicino al gruppo di Demontis) e cittadino (fedelissimo di Spissu) e stava lavorando alla quadra per la giunta comunale. E ora invece dovrà digerire il nuovo valzer. Forse sarà pace, o forse nuova guerra. Difficile da dire, anche per quelli che alla Settimana enigmistica non ne sbagliano una.

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