La conferenza stampa di Rafa Benitez e del presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis si conclude essenzialmente con un nulla di fatto: "Ringrazio Rafa, sono soddisfatto di lui al centoventi per cento. Mi conquistò subito quando ci incontrammo a Liverpool due anni fa per via del suo desiderio di internazionalizzare il Napoli che poi ho riscontrato nei fatti. Dovesse andare al Real, sarebbe la conferma che scegliere Benitez fu una buona idea. Non credo che Florentino Perez abbia bisogno dei miei consigli ma se Rafa vuole lo aiuto a firmare il contratto". Quello con il Napoli scadrà in pratica domenica sera dopo la sfida per la Champions con la Lazio: "Rifondare è un verbo che non è adeguato, voglio continuare il nostro progetto di internazionalizzazione- continua De Laurentiis -. Ho commesso un grande errore per la prima volta, quest'anno abbracciando il ruolo di tifoso mi sono sbilanciato parlando di scudetto ed ho disatteso poi le promesse. Comunque, a parte la Juventus siamo l'unica squadra italiana ad aver vinto qualcosa. Per il sesto anno consecutivo saremo in Europa, ma per il primo anno chiuderemo il bilancio in rosso ed inoltre dovrò investire soldi personali nello stadio, sperando di realizzare il progetto nell'ambito di sedici-diciotto mesi. Inoltre, sto cercando un terreno per il centro sportivo da dedicare alle giovanili". Fin qui il progetto, ma sul nuovo allenatore invece neppure un indizio: "Non è un problema di nazionalità. Deve sposare le mie idee. Lo deciderò presto, non lo si saprà comunque lunedì. Per evitare il disgustoso toto-allenatore, vi prometto che dal 9 giugno ci vedremo a cena o a colazione e ne parleremo. Bigon? Avrà anche lui voglia di cambiare aria (si parla di Verona), viene dal Nord e magari vorrà avvicinarsi a casa. Lo ringrazio per tutto il lavoro fatto fin qui. Voglio verificare se serve un direttore sportivo o un manager con caratteristiche diverse". Serviranno comunque i soldi della Champions per un mercato di livello: "A caval donato, non si guarda in bocca. Però, i soldi per lo stadio ed il settore giovanile ci sono e ci saranno a prescindere. Queste sono le priorità. Possiamo giocarcela sia in Italia che all'estero facendo qualche innesto giusto sulla fascia destra, al centro della difesa e poi in base al modulo di gioco del nuovo allenatore". Fin qui De Laurentiis, poi è la volta di Benitez che viene assediato dalle domande dei giornalisti spagnoli sul suo futuro a Madrid: "Sono triste, ma non rimpiango nulla di questa esperienza napoletana - dice Rafa -. Quella di domenica sera sarà l'ultima partita da parte mia alla guida degli azzurri. Volevo avvicinarmi alla famiglia, ora vedrò se mia moglie resterà o meno a Liverpool". Il bilancio di Benitez resta sospeso in attesa di domenica sera: "È stato un biennio di crescita, poi è logico che io come tutti gli allenatori voglio sempre di più. Sappiamo tutti quanto è stata forte la Juve, ma abbiamo combattuto anche contro di loro e siamo riusciti a vincere un trofeo proprio battendo i bianconeri. La squadra è la società sono cresciute, il lavoro è stato comunque positivo al di là dei risultati. Di sicuro abbiamo fatto tanti errori e perso qualcosa in campionato, ma magari abbiamo guadagnato credibilità in campo internazionale arrivando in semifinale di Europa League. Qualche partita abbiamo sbagliato dei rigori decisivi, ma rimpiango la doppia sfida con il Dnipro perché eravamo davvero vicini ad un traguardo storico". Adesso, però, massima concentrazione in vista di domenica: "Speriamo di chiudere in bellezza vincendo con la Lazio. Avanti spalla a spalla, ambiente e tifoseria. Il mio messaggio per il futuro del Napoli resta questo". Ora tre giorni con la testa alla Lazio:c'è un preliminare di Champions League da provare a conquistare per chiudere bene il ciclo.
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