Questa edizione annuale del Golden Gala Pietro Mennea a Roma è cominciata in mezzo alla commozione. Per ricordare Anna Rita Sidoti, un gruppone di marciatori di ieri, di oggi e di domani visto che il drappello era preceduto dai più giovani, ha percorso un giro di pista dello stadio Olimpico mentre il pubblico ascoltava la colonna sonora di Momenti di Gloria. I tre bambini della grande marciatrice scomparsa pochi giorni fa dopo una lunga lotta contro un tumore, campionessa del mondo 1997, erano in pista anche loro. In diversi, fra i colleghi di Anna Rita, non sono riusciti a resistere alle lacrime. Sullo schermo gigante si è potuto rivedere lo "scricciolo d'oro", con una scritta: "Ciao campionessa". A quel punto lo stadio ha applaudito a lungo.
Venendo alla parte agonistica della rassegna nella Capitale Alessia Trost è stata eliminata a 1.90 nel salto in alto. Così lo stadio ha adottato Blanka Vlasic, la croata di mille battaglie che ha superato 1,94 salutata da un boato per poi ripetersi a 1,97 con tanto di balletto post tentativo riuscito. Serataccia invece per Sally Pearson e Brianna Rollins, cadute nei 100 ostacoli vinti dalla statunitense Sharika Nelson con il primato personale di 12"52. Altra vittoria Usa nei 400 ostacoli vinti da Johnny Dutch in 48"13. In tribuna ci sono anche Manuela Mennea, la moglie di Pietro, e il primo allenatore dell'olimpionico di Mosca, Franco Mascolo, venuto da Barletta. Bella anche la gara degli 800 con il trionfo dell'etiope Mohammed Aman in 1'43"56, primato mondiale stagionale. Finora il Golden Gala Mennea è stato molto poco italiano. La pagella migliore è quella di Giordano Benedetti, che ha corso gli 800 in 1'45"07, il suo primato stagionale. Libana Grenot ha corso con intelligenza, ma è ancora lontana dalla condizione migliore: sui 400 la campionessa d'Europa ha tirato fuori il suo limite dell'anno, 51"72, finendo però nelle retrovie nella gara vinta con 50"36 dalla statunitense McCorory. La sfida più... gridata e sorprendente è stata quella del lancio del giavellotto, davvero speciale: ha vinto il ceco Vesely con 88,14, secondo lancio dell'anno, davanti a Yego e Walcott, che hanno firmato i primati nazionali di Kenya e Trinidad e Tobago con 87,71 e 86,20. Nella gara clou infine Justin Gatlin vince per il terzo anno consecutivo a Roma strapazzato ogni concorrenza sui 100 metri, già nei primi quaranta metri il suo vantaggio si è fatto netto, irrobustito poi da una progressione incredibile. 9"75, un centesimo sopra il suo tempo di Doha, sul trono stagionale. In attesa del miglior Bolt, in questa prima parte di 2015 è lui l'uomo più veloce del mondo. Dietro Gatlin, ottimo 9"98 per Jimmy Vicaut.
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