Di P.St.
«Avrete treni, metano, infrastrutture». Delle promesse è bene non fidarsi fino in fondo. Soprattutto di quelle di un premier giunto in Sardegna agli sgoccioli di una campagna elettorale non proprio frizzante. Così a pochi giorni dall'impegno solenne di Matteo Renzi a Olbia i deputati sardi hanno portato a termine una missione già completata al Senato. E la Camera ieri ha approvato all'unanimità il pacchetto di mozioni che sprona il Governo «a inserire nell'agenda dei lavori la questione Sardegna», anche con «un tavolo di lavoro congiunto Stato-Regione per l'esame urgente delle vertenze ancora aperte». Il significato politico è evidente: nero su bianco i due rami del Parlamento obbligano il governo a occuparsi della vertenza Sardegna. E non è un caso che il premier abbia anticipato i reali contenuti del voto di ieri durante il suo blitz in Gallura: «Facciamo questo gruppo di lavoro - aveva garantito riponendo nella cartella il dossier consegnato da Pigliaru sui costi dell'insularità - e poi ci rivediamo a settembre. Tornerò, e in quella fase porteremo le soluzioni».
LE REAZIONI Le mozioni approvate sono la sintesi delle «criticità esistenti»: dalle ingombranti servitù militari al lavoro che non c'è, dall'industria che collassa ai trasporti in perenne regime di discontinuità. Tutti problemi da risolvere «in tempi certi». Il sì alle mozioni, commenta soddisfatto Pigliaru, «rinforza la posizione della Regione su tutti i tavoli di confronto aperti con il governo». «L'impegno di Roma non basta, la Sardegna ha tra le mani uno strumento che ha utilizzato fin qui al 20%: lo Statuto speciale», avverte Pierpaolo Vargiu, deputato dei Riformatori. «Il governo Renzi passi dalle parole ai fatti e non tradisca gli impegni presi», dice il deputato di Sel Michele Piras. «Ora la Regione batta un colpo», gli fa eco il compagno senatore Luciano Uras. «Quello della Sardegna è un caso di emergenza nazionale - secondo Roberto Capelli (Centro democratico) - e il governo è finalmente obbligato a occuparsene sul serio». Per Caterina Pes (Pd) si sta dettando «un'agenda politica che traccia un percorso di uscita dalla crisi». Stesso discorso per l'europarlamentare Pd Renato Soru: «Ora abbiamo un tempo definito, un filo diretto con l'esecutivo e un'agenda costruita con i nostri parlamentari». Applaude anche Romina Mura (Pd): «Rispetto alla grande operazione, che il governo sta portando avanti, di cambiare pelle al Paese, la Sardegna è un tassello fondamentale su cui intervenire»
(Da "L'Unione Sarda")
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