lunedì 1 giugno 2015

OLBIA:"RENDEREMO SICURA LA CITTA' :I FINANZIAMENTI GIA' PREVISTI" (01/06/2015)

Di Caterina De Roberto. 

Ora il piano anti rischio per mettere in sicurezza la città c'è, non resta che attendere i soldi promessi dal presidente del Consiglio Matteo Renzi. «La Regione finanzierà le opere con 32 milioni di euro come previsto nel programma regionale di sviluppo», spiega l'assessore all'Urbanistica Carlo Careddu: «Nella stessa delibera si apprende che altri 73 milioni possano provenire dal Piano nazionale contro il rischio idrogeologico. A queste risorse si sommano 12 milioni di euro, della Regione, per finanziare un primo stralcio funzionale degli interventi del primo lotto». Si può passare, insomma, alla fase operativa. Restano però le polemiche sul piano Mancini espressi dal comitato di salvaguardia idraulica e dall'opposizione consiliare più favorevole al piano alternativo dei canali scolmatori. 

Il comitato sostiene che la realizzazione delle vasche di laminazione prima dell'allargamento dei canali, potrebbe creare una situazione di rischio maggiore. 

«Il quadro delle opere è stato condiviso, fin dalla sua nascita, dal tavolo tecnico regionale. Gli Enti che hanno competenza in materia idraulica, hanno condiviso diversi principi ispiratori. In particolare hanno stabilito che il quadro di misure ed interventi consegue l'obiettivo, anche prima del suo completamento, di determinare la riduzione del rischio idraulico, senza aggravamenti o trasferimenti temporanei in altre porzioni del reticolo idrografico. Il primo lotto non contempla soltanto la realizzazione delle vasche di laminazione, è compresa anche la rimozione di alcune opere definite improprie quali, sul rio Seligheddu, lo svincolo della SS 127 (sola demolizione), e sul rio Gadduresu la demolizione di alcuni ponti con la definizione di una viabilità alternativa. Alla realizzazione del primo lotto, così come dimostrano alcuni elaborati del Piano Mancini, conseguono una sensibile riduzione del rischio idraulico: l'altezza delle aree allagabili, ad esempio, diminuirebbe, in alcune parti, di circa un metro. Il nostro obiettivo è quello di procedere alla realizzazione di più lotti, per arrivare al più presto alla messa in sicurezza totale del centro abitato». 

Non saranno abbattuti edifici? 

«Non ci sarà alcun abbattimento di case di civile abitazione. Gli espropri riguarderanno solo aree libere, la maggior parte delle quali già oggi inedificabili. Gli unici fabbricati da demolire sono due box abusivi; bisognerà, inoltre, rendere inaccessibili i locali interrati di un edificio pubblico. Chi sostiene il contrario ne prenda atto ed eviti di diffondere notizie che possano procurare allarmi e un ulteriore patema d'animo a quegli olbiesi che, a causa dell'alluvione, soffrono già abbastanza». 

Com'è la situazione degli espropri? 

«Saranno eseguiti seguendo per filo e per segno quanto previsto dal Testo Unico: l'indennità sarà equivalente al prezzo di mercato e terrà conto anche della parcellizzazione e del decremento di valore delle proprietà interessate anche solo parzialmente dalle opere di 13 mitigazione del rischio. La procedura darà la possibilità ai soggetti interessati di avanzare le proprie osservazioni».

(Da "L'Unione Sarda")

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