E' il lavoro che costruisce la dignità della persona, e che deve essere immune da collusioni mafiose, truffe e tangenti. Sono i punti cardine del discorso di Papa Francesco a Torino, nel primo giorno della sua visita pastorale alla città dedicato all’incontro con il mondo del lavoro. Parole pronunciate anche davanti all’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, in prima fila in Piazzetta Reale, che è stato il primo a stringere la mano a Bergoglio al termine del suo intervento. Ma quando l’immagine dell’ad è comparsa sui maxischermi, dalla piazza si è levato qualche fischio. Subito dopo Marchionne, a salutare il pontefice è stata la moglie di John Elkann, Lavinia Borromeo. “Esprimo la mia vicinanza ai giovani disoccupati, alle persone in cassa-integrazione o precarie; ma anche agli imprenditori, agli artigiani e a tutti i lavoratori dei vari settori, soprattutto a quelli che fanno più fatica ad andare avanti”, ha detto Bergoglio, giunto in città in occasione dell’ostensione della Sacra Sindone. E sul lavoro ha aggiunto che “il lavoro non è necessario solo per l’economia, ma per la persona umana, per la sua cittadinanza e per l’inclusione sociale”. Bisogna dire “no”, ha aggiunto, alla cultura dello scarto che esclude i poveri, i bambini, gli anziani, i giovani. “Quello che non produce si esclude a modo di usa e getta”, ha spiegato Francesco. Bambini e anziani anzi, sono una ricchezza perché rappresentano gli uni il futuro e gli altri la memoria. Le donne invece,sempre secondo il Pontefice,sono ancora sfruttate sul mondo del lavoro.
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