sabato 19 settembre 2015

CHE COSA PREVEDE LA RIFORMA:UN SENATO LEGGERO E CONSULTIVO (19/09/2015)

Da "L'Unione Sarda".

Comunque vada, sarà la fine di un'epoca: un Senato diverso, più debole e meno rappresentativo. Eventuali modifiche a parte, cosa prevede la riforma voluta da Renzi e chiassosamente in discussione in queste ore? La parte fondamentale è l'eliminazione del cosiddetto bicameralismo perfetto. In pratica, il nuovo Senato avrà solo un potere consultivo sulle leggi, lasciando esclusivamente alla Camera il voto di fiducia sull'esecutivo. La sua funzione sarà “di raccordo tra lo Stato e gli altri enti costitutivi della Repubblica”, ovvero Regioni e Comuni. Poche le eccezioni, e cioé in casi in cui sarà mantenuto il potere di voto: riforme costituzionali, leggi costituzionali, leggi sui referendum popolari, leggi elettorali degli enti locali, diritto di famiglia, matrimonio e salute, ratifiche dei trattati internazionali. In questa direzione di ridimensionamento, cambierà anche il numero dei senatori: a Palazzo Madama siedono oggi in 315. Con un taglio cospicuo, diventeranno 100, divisi in questo modo: 74 consiglieri regionali, 21 sindaci (uno per Regione, contando le due Province autonome di Trento e Bolzano), 5 personalità illustri nominate dal Capo dello Stato, che resteranno in carica per sette anni. Lo snodo decisivo, ovvero il fronte bellico, è l'elettività dei senatori. Saranno i Consigli regionali a sceglierli fra i propri componenti, con metodo proporzionale (per evitare disparità fra maggioranza e opposizione). Inoltre le Regioni eleggeranno ciascuna un altro senatore scegliendolo tra i sindaci dei rispettivi territori, per un totale, appunto, di 21 primi cittadini inviati a Palazzo Madama. La ripartizione dei seggi tra le varie Regioni avverrà “in proporzione alla loro popolazione” ma nessuna Regione potrà avere meno di due senatori. Il primo rinnovo del Senato vedrà scelti tutti contemporaneamente, poi l'elezione sarà legata al rinnovo dei consigli regionali. Come è noto, la minoranza Pd e le opposizioni premono perché resti l'elezione diretta da parte dei cittadini. La caccia al compromesso - in particolare sull'ormai famoso articolo 2 - è in corso. Il Senato avrà la possibilità di esprimere proposte di modifica anche sulle leggi che esulano dalle sue competenze, su richiesta di almeno un terzo dei componenti e in tempi strettissimi: gli emendamenti dovranno essere presentati entro 30 giorni, la legge tornerà alla Camera che avrà 20 giorni per decidere se accoglierli o meno. Sulle leggi che riguardano i poteri delle Regioni e degli enti locali, per respingere le modifiche la Camera dovrà esprimersi a maggioranza assoluta. Il Senato potrà votare anche la legge di bilancio, con proposte di modifica entro 15 giorni, ma la decisione spetterà comunque alla Camera. Quale sarà lo stipendio dei senatori? Non è prevista alcuna indennità, il che dovrebbe portare allo Stato un risparmio di oltre 50 milioni di euro ogni anno.

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