sabato 19 settembre 2015

CRESCITA PIU' ALTA DEL PREVISTO PALAZZO CHIGI:MENO TASSE E UNA MANOVRA ESPANSIVA (19/09/2015)

Da "L'Unione Sarda".

Alla fine del Consiglio dei ministri Matteo Renzi è abbastanza di buonumore da scherzare su Padoan che sta a sinistra (ovvero sta seduto alla sinistra del premier, mentre Franceschini è alla destra) «così si ricorda dei vecchi tempi». Se i vecchi tempi sono quelli della premiership di Massimo D'Alema, del quale il ministro dell'Economia era consigliere a Palazzo Chigi, i nuovi sono quelli del Documento di economia e finanza approvato ieri sera dal governo, con numeri abbastanza incoraggianti da spingere Renzi a promettere: «Faremo una manovra espansiva». Certo, l'Italia non cresce ai ritmi asiatici (che pur con le turbolenze cinesi restano numeri da sogno per Roma) e tantomeno americani. Però le cose vanno meglio del previsto, dicono le stime dell'aggiornamento del Def. «Questo è un momento in cui dobbiamo spingere con più determinazione per una ripresa dell'Italia», dice Renzi, che spiega: «La crescita è più alta rispetto alle aspettative: 0,9%, confermata dalla cassa integrazione a -40%». E ancora: «Nel 2015 abbiamo svoltato, nel 2016 si tratta di accelerare. Oggi molti indicatori dicono che l'Italia è ripartita e il Def non può che fotografare lo stato dell'arte. C'è una crescita più alta rispetto alle aspettative». Insomma, a ventiquattr'ore dal monito di Mario Draghi, che invitava l'Italia a usare il “tesoretto” accumulato grazie al calo dello spread per abbattere il debito, il presidente del Consiglio può godersi le buone notizie che arrivano dall'Istat, cioè una crescita più alta del previsto. Come spiega Padoan, «Ci saranno meno tasse nella legge di stabilità perché saranno disinnescate le clausole di salvaguardia». Questo alimenterà la crescita, «una crescita sempre più trainata dai consumi delle famiglie. C'è più occupazione, che si traduce in maggior crescita, che è più robusta e duratura e innesca più fiducia in un circolo virtuoso». Quanto alle preoccupazioni espresse dal presidente della Bce, la buona notizia che arriva da Palazzo Chigi è che il debito «scenderà sicuramente e a velocità crescente. Il profilo di finanza pubblica permetterà, anche con questo deficit leggermente più alto, di rispettare la regola del forward looking. Il debito scenderà un po' meno di quello che avevamo detto - ha poi ribadito Padoan parlando con i giornalisti - però scenderà lo stesso». E mentre il debito cala, o si appresta a farlo, il premier ha già le idee molto chiare su come manovrare negli spazi più ampi che la crescita inaspettata gli concede: «Faremo una manovra espansiva e non di rigore», anche se in ogni caso «vogliamo abbassare il debito perché è giusto nei confronti dei nosti figli e dei nostri nipoti». E ancora: «C'è uno spazio di flessibilità dello 0,5 per cento sulle riforme a cui si aggiunge uno spazio dello 0,5 per cento per gli investimenti. Non lo useremo tutto, ma soltanto per lo 0,3%».

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