Di Luca Rojch.
La tranquillità dell'assessore ai Trasporti Massimo Deiana precipita. A zavorrarla la procedura di infrazione che l'Unione europea ha aperto contro la Sardegna. In realtà un’altra eredità della giunta di Ugo Cappellacci, che ora Deiana deve risolvere. Un pasticcio che corre parallelo a quello degli aiuti alla Saremar, sempre opera del centro destra. La missione. Deiana ha fatto un blitz a Bruxelles per trovare una via di uscita dall’aut aut posto dall'Ue. Alla Regione vengono contestati i contributi dati dagli aeroporti alle compagnie low cost. Soldi che arrivavano da Cagliari. I fatti risalgono al periodo che va dal 2010 al 2013. La Regione ha messo sul piatto 17 milioni di euro, girati ai tre aeroporti. Sono serviti per incentivare le compagnie low cost a scegliere gli scali dell’isola. Il caos. Un’iniziativa che ha creato il caos nei cieli. «Dal 2014 quei finanziamenti sono stati sospesi – spiega Deiana –, ma l’Ue ha considerato gli aiuti stanziati, con una legge creata ad hoc, dal 2010 al 2013 illegittimi. La norma consentiva di dare risorse agli aeroporti per incentivare il traffico delle low cost. Una legge considerata lesiva del libero mercato per l’Europa. Per questo è stata aperta una procedura di infrazione. Noi in questi anni abbiamo fornito tutta la documentazione per dimostrare la legittimità dell’operato della Regione. Per la terza volta in poco tempo siamo tornati a Bruxelles, accompagnati dalla delegazione italiana. Abbiamo presentato tutta la documentazione. Ma non ci è stata data risposta». L’incertezza. E la preoccupazione dell’assessore è legata a questo continuo stato di incertezza. «L’Ue non ha deciso neanche se la eventuale responsabilità e quindi l’obbligo di restituire i contributi, sia da attribuire agli aeroporti o ai vettori – continua Deiana –. Regna l’incertezza e in questo periodo è deleteria per gli scali dell’isola. In questi mesi Alghero e Cagliari vedono una parte delle quote passare di mano, in alcuni casi a cederle è la Regione. A Olbia si parla di un possibile interesse di investitori stranieri per il Costa Smeralda. Questa incertezza pesa su queste trattative. Perché una eventuale condanna a restituire i contributi diventerebbe una mazzata sui conti». I pasticci. Deiana evita di innescare la polemica ma sia per gli aeroporti, sia su Saremar si trova a gestire due situazioni simili. Contributi che sono stati dati dalla Regione con una interpretazione a maglie larghe delle norme europee e che ora l’Ue chiede indietro. A queste si deve aggiungere un’altra procedura di infrazione, già chiusa, che ha condannato gli albergatori a restituire le risorse ricevute dalla Regione per ristrutturare i propri hotel. Contributi ritenuti anche in questo caso illegittimi. Ma per i proprietari delle strutture ricettive la situazione è più complicata. Molti di loro non hanno la possibilità di restituire i soldi ricevuti. Ora la Regione, a cui per paradosso gli albergatori dovrebbero restituire i soldi, cerca una via di uscita. E anche in questo caso è l’Unione europea che prevede una rigida applicazione della legge e per difendere il principio di una parità di condizioni tra le imprese cancella una parte della concorrenza.
(Da "La Nuova Sardegna")
Nessun commento:
Posta un commento
Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato
Any anonymous or linked comments will NOT be published