martedì 20 ottobre 2015

CICLISMO:LA PRESENTAZIONE DEL TOUR DE FRANCE 2016 (20/10/2015)

Di Giampaolo Carboni.
L'arrivo sul Mont Ventoux stuzzica già Chris Froome (NELLA FOTO IN ALTO UN MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE ODIERNA DEL TOUR DE FRANCE 2016). Il vincitore del Tour di quest'anno, di fronte al maxitabellone che rappresenta l'edizione del 2016, si è affrettato a mettere l'autografo in corrispondenza del Gigante della Provenza: sarà la sede della dodicesima tappa, una delle più affascinanti, non a caso piazzata dai sapienti organizzatori nel giorno sacro dei francesi, il 14 luglio della Bastiglia. "Penso che sia un grande percorso, una sfida sotto ogni aspetto: cronometro, montagne, discese tecniche. Credo che mi si addica meglio rispetto all'ultimo. E' una corsa fantastica, speciale. Ho ancora trent'anni e sento di avere ancora tanto nelle gambe. La cosa bella del Tour è che serve essere un corridore completo anche se poi la tappa che spicca su tutte è quella del Mont Ventoux. So quanto sia difficile questa salita e quanto tempo si possa perdere o guadagnare" ha dichiarato Froome. E' dal decima volta dal 1958 che il traguardo è piazzato sul Monte Calvo, ma lo spettacolare percorso del prossimo anno prevede anche molto altro. Nelle tre settimane non mancherà mai la salita, raramente così ben distribuita. Un arrivo in quota in meno rispetto allo scorso anno, ma questo non deve ingannare: ci saranno infatti quattro tappe in cui ci sono dei Gran Premi della Montagna insidiosissimi non lontani dal traguardo. Aumenta la crono rispetto allo scorso anno, quando i km contro il tempo furono pochini. Stavolta le crono sono due, une delle quali con parecchia salita: alla diciottesima tappa, da Sallanches a Megeve, c'è la Cote di Domancy, che nella ciclismo story è famosissima per l'impresa di Bernard Hinault nel 1980. Fu il mondiale più duro della storia, e su quelle pendenze che il tasso sgretolò inesorabilmente la resistenza di tutti i pretendenti alla maglia iridata, ultimo dei quali il nostro Gibì Baronchelli.Sconfinamenti in Spagna, Andorra e Svizzera. Rispetto alle ultime due edizioni, nelle frazioni di apertura non è previsto il pavé, temutissimo ad esempio da gente come Chris Froome. Via ad effetto il 2 luglio da Mont Saint-Michel, con arrivo a Utah Beach, luogo del D-Day, lo sbarco in Normandia delle truppe americane nel giugno 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale. La frazione d'apertura sarà una delle occasioni per i velocisti: tappe alla mano, dovrebbero essere sette, anche se qualche fuga, specialmente nella seconda parte della Grande Boucle, sfuggirà al controllo delle squadre degli sprinter. Non mancano occasioni per i cacciatori di tappa - tre/quattro tappe di media montagna si prestano ad hoc -, ma è chiaro che il sale sarà sulle salite. Ce ne saranno 28, tre in più rispetto alla scorsa edizione. Appena terminata la prima settimana, ecco i Pirenei. All'ottava tappa il menù presenta Tourmalet e Peyresourde, alla nona percorso durissimo, tra i GPM l'hors Categorie dell'Arcalis: 10,1 km al 7,2% , si arriva a 2240 metri ed è una altitudine che può lasciare segni pesanti. Sono undici le tappe che decideranno chi conquisterà definitivamente la maglia gialla. Se il rebus non fosse ancora stato risolto, la terz'ultima difficoltà (inedita scalata della Bisanne e il Bettex) e la ventesima (col des Aravis, Colombière, Ramaz e Joux Plane prima dell'arrivo a Morzine) daranno gli ultimi responsi prima della passerella finale di Parigi. Intanto, anche se manca tanto tempo ed è impossibile capire quale sarà la condizione dei big, si può iniziare il giochino dei favoriti. Del percorso perfetto per Froome lo ha detto pure lui. La tanta salita non sarà però certo nemica di Nairo Quintana, sempre che rispetto all'ultima edizione decida di muoversi prima invece di pensare, oltre che a se stesso, anche al podio del compagno di squadra Valverde. Non malaccio, cronometro comprese, la situazione di Alberto Contador, che disputerà l'ultimo Tour della carriera: proprio questo però potrebbe essere il fattore contrario, il logorio atletico non fa sconti a nessuno. I francesi si giocano un paio di carte per interrompere il digiuno che a luglio diventerà ultratrentennale: Romain Bardet e Thibaut Pinot avranno sollievo con la strada che sale, molto meno quando ci sarà da affrontarla contro il tempo. Comunque sono da tenere d'occhio entrambi. E l'Italia? Premesso che i programmi non sono ovviamente ufficiali, le dichiarazioni che trapelano da casa Astana sembrano chiare. Vincenzo Nibali, che nel 2014 ha ridato all'Italia il successo dopo 16 anni, si concentrerà probabilmente sul Giro d'Italia. Capitano per il Tour del team kazako sarà quindi Fabio Aru. Il percorso va bene per il sardo, che tra collezione di podi (secondo e terzo posto) al Giro d'Italia e la splendida affermazione alla Vuelta, ha mostrato personalità da vendere. Fattore contrario potrebbe essere l'inesperienza in una corsa che non presenta eguali. E' l'università del ciclismo, il sardo punta alla laurea con lode.

LE TAPPE

1. Mont St Michel-Utah Beach Ste Marie du Mont, 188 Km
2. Saint Lo-Cherbourg Octeville, 182 Km
3. Granville-Angers, 222 Km
4. Saumur-Limoges, 232 Km
5. Limoges-Le Lioran, 216 Km
6. Arpajon-sur Cere, 187 Km
7. L'Isle Jourdain-Lac de Payolle, 162 Km
8. Pau-Bageres de Luchon, 183 Km
9. Vielha Val d'Aran-Andorra Arcalis, 184 Km
Riposo: Andorra.
10. Escaldes Engordany-Revel, 198 Km
11. Carcassonne-Montpellier, 164 Km
12. Montpellier-Mont Ventoux, 185
13. Bourg St Andeol-La Caverne du Pont d'Arc (crono), 37 Km
14. Montelimar-Villars les Dombes Parc des Oiseaux, 208 Km
15. Bourg en Bresse-Culoz, 159 Km
16. Moirans en Montagne-Berna, 206 Km
Riposo: Berna.
17. Berna-Finhaut Emosson, 184 Km
18. Sallanches-Megeve (crono), 17 Km
19. Albertville-St Gervais Mont Blanc, 146 Km 20. Megeve-Morzine, 146 Km
21. Chantilly-Paris Champs Elysèes, 113 Km.

© Riproduzione riservata.

Nessun commento:

Posta un commento

Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato

Any anonymous or linked comments will NOT be published