Di P.C.
Quattro mesi senza stipendio, a corollario di un'agonia che dura da anni, fra commissariamenti e voci di chiusura. Eppure la struttura di Ploaghe segue decine e decine di pazienti che hanno bisogno di riabilitazione, dopo incidenti gravissimi. Ma i suoi continui alti e bassi stanno finendo per minarne la credibilità. E soprattutto, il personale è logorato dal non sapere cosa succederà il giorno dopo. «La Fondazione San Giovanni Battista di Ploaghe è inefficiente: produce buchi in bilancio paurosi e non garantisce gli stipendi al personale. La situazione non è più sostenibile, è ora che venga soppressa ed accorpata alla Asl di Sassari». Non ha mezze misure la segretaria territoriale dell'Fsi, sindacato degli operatori sanitari, Mariangela Campus.
LETTERA ALLA REGIONE In una lettera inviata al presidente della Regione, all'assessore regionale alla Sanità, al presidente del Consiglio regionale, al sindaco di Ploaghe e al Commissario della Fondazione, l'Fsi chiede il trasferimento di beni e funzioni alla Asl 1 di Sassari in attuazione dell'articolo 44 comma 8 bis della legge regionale 23/2005 che prevede che le «Ipab che svolgono prevalentemente attività di erogazione di servizi sociosanitari che non sono più in grado di funzionare o hanno espresso la volontà di non sussistere sono soppresse con decreto del presidente della Regione e beni e funzioni sono trasferiti all'Azienda sanitaria locale nel cui ambito territoriale hanno la sede legale». «È bene notare - prosegue la lettera - che la Fondazione San Giovanni Battista dopo aver percepito un finanziamento di 25 milioni di euro erogato nella legge finanziaria del 2012 per il risanamento e trasformazione in A.S.P. ha continuato a produrre perdite di bilancio sino ad accumulare un debito di oltre 7 milioni, quota che aumenta di mese in mese e che ne ha impedito la trasformazione dell'Ipab. L'azienda da mesi non riesce a garantire la regolarità degli stipendi al personale. Solo ora è stato pagato il 50% dello stipendio di giugno».
ISPEZIONI Per il sindacato la prossima mossa della Regione, da fare con la massima urgenza, è la soppressione della Fondazione, il trasferimento di beni e funzioni alla Asl 1, quindi un'ispezione sul personale (assunzioni, convenzioni), con una relazione su come e dove si genera il debito al fine di rintracciare il settore improduttivo. L'unica possibilità per evitare la chiusura totale.
(Da "L'Unione Sarda")
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