Pro Recco-Dubrovnik 9-8
Due vittorie di misura alla fine di incontri tirati, sofferti, dall'andamento pronto a cambiare come una banderuola in una Milano più ventosa del solito. Ma alla fine la Pro Recco sommerge le rivali, fa sua la final four e ottiene il poker in Coppa dei Campioni dopo i successi nelle edizioni 1965 (nel capoluogo lombardo, allora come oggi), 1984 e 2003. Se sono stati necessari diciannove anni tra il primo e il secondo trionfo, e tra il secondo e il terzo, questa volta i tempi si sono accorciati parecchio. Merito di una formazione che è una multinazionale di stelle e che sa, nello stesso tempo, affiancare il talento all'umiltà. E così per il team del presidente Gabriele Volpi arrivano i risultati: come lo straordinario Slam di quest'anno, composto in ordine cronologico da Coppa Italia, ventunesimo scudetto (record nazionale) ed Eurolega. Nella vasca del Centro Scarioni - di fronte a un pubblico composto quasi esclusivamente da sostenitori delle quattro squadre protagoniste, con i tifosi del Recco non certo in superiorità numerica - l'equilibrio è stato il fattore più importante. E' vero che nella prima delle due serate la squadra ligure ha tenuto per lungo tempo a distanza l'Olympiakos del Pireo, penalizzato dall'incapacità di sfruttare le superiorità numeriche, ma poi è arrivata la rimonta greca: da sette a quattro fino all'otto pari quando mancavano poco più di due minuti al termine. La Pro Recco, a quel punto, è rimasta aggrappata alle individualità: si è riportata in vantaggio con Alessandro Calcaterra e, dopo il nuovo pareggio di Ntoskas, ha trovato il dieci a nove finale con un signor gol di Felugo. Se la prima partita si è risolta in pratica a mezzo minuto dalla fine del quarto e ultimo tempo, per la seconda non sono bastati nemmeno i supplementari. Solo ai rigori lo Jug Dubrovnik - che l'anno scorso, giocando in casa, aveva battuto proprio la Pro Recco in finale - ha fatto sua la sfida serbo-croata con il Partizan Belgrado, prevalendo per diciotto a diciassette. La finale per il terzo posto, sabato sera, andava a sua volta ai supplementari: e il Partizan concludeva vittorioso quindici a tredici sull'Olympiakos. Subito dopo, ecco in vasca le calottine bianche della Pro Recco e quelle rossoblù dello Jug: i croati, oltre a essere i detentori del trofeo, hanno appena vinto il loro campionato e forniscono un gran numero di giocatori alla Nazionale campione del mondo di Ratko Rudic. La partita andrà avanti testa a testa, senza creare mai un vantaggio di due punti. La leadership cambia frequentemente, anche se il Recco è più spesso davanti. Contrariamente alla gara di semifinale, però, sono gli avversari a comportarsi meglio con l'uomo in più, e la squadra ligure si tiene in linea grazie a numerose reti in parità numerica. A partire dalla prima, una splendida rovesciata di Deserti (validissima alternativa a Calcaterra nel ruolo di centroboa) che replica al gol di Boskovic in apertura. Il sigillo sul primo tempo lo mette Tamas Kasas per i liguri, che chiudono in vantaggio per quattro a tre. E l'asso ungherese - vincitore di scudetti con Posillipo, Savona e Recco - chiude anche il tabellino della seconda ripresa, portando la sua squadra sul sei pari dopo che i croati erano andati al sorpasso. Nel terzo tempo Boskovic fa sette a sei con il primo gol dello Jug a uomini pari, ma gli uomini allenati da Pino Porzio hanno la forza di ribaltare nuovamente la situazione: prima con una grande segnatura di Kasas (ancora lui, migliore marcatore della finale con tre reti, alla pari proprio con Boskovic) e poi con Vujasinovic. Dopo le raffiche delle prime due frazioni i gol si fanno rari, anche perché i portieri (in particolare il recchelino Tempesti) diventano protagonisti. Sull'otto a sette, all'inizio del quarto tempo, Boskovic sbaglia un rigore e dà ossigeno alla squadra italiana, che però poi subisce il pareggio da Fatovic in superiorità numerica. Alla fine ci pensa di nuovo lui, Maurizio Felugo, migliore giocatore degli ultimi Mondiali. A un minuto e mezzo dalla fine, e a uomini pari in acqua, trova nuovamente il tiro vincente dalla media distanza. Il risultato di nove ad otto non cambia più, nella notte di Milano il tuffo collettivo dà il via a una festa che durerà fino all'alba.
VINCITRICE EUROLEGA DI PALLANUOTO 2006/2007:PRO RECCO.
© Riproduzione riservata.
Nessun commento:
Posta un commento
Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato
Any anonymous or linked comments will NOT be published