mercoledì 7 ottobre 2015

"SITUAZIONE COMPROMESSA" (07/10/2015)

Da "L'Unione Sarda".

L'epilogo è scritto: la Regione dovrà comunque riprendere agli albergatori i contributi erogati con la legge 9 del 1998, perché ritenuti, dall'Unione europea, aiuti di stato e dunque vietati. Dopo il rinvio di ieri sera, stamattina alle 10 il Consiglio regionale cercherà di trovare l'unico spiraglio possibile per rendere meno traumatica la situazione «sostanzialmente compromessa», dice l'assessore del Turismo, Francesco Morandi. Inoltre, sulla Regione pesa la spada di Damocle di una sanzione di 20 milioni di euro da parte dell'Ue più 160 mila euro per ogni giorno di ritardo nel recupero dei crediti. 

LE IPOTESI Ci sono delle strade che la Regione può imboccare per alleviare le sofferenze di chi dovrà indebitarsi per restituire i contributi. Sono contenute in una mozione che ha come primo firmatario il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa: «Dobbiamo aprire un confronto serrato con il Governo e la Commissione europea per vedere applicate le legge regionali anche tenendo conto del principio di insularità». Le richieste contenute nella mozione fanno parte anche delle azioni che l'assessore Morandi sta programmando. Oltre le interlocuzioni con Roma e Bruxelles, l'idea è «lavorare con Equitalia per rendere più morbido il prelievo». Poi, si dovrà aspettare per ottenere il parere delle Commissione europea su «un dossier che abbiamo consegnato in cui sono riportate le ipotesi di soluzione». Infine, c'è un fronte regionale per trovare strumenti finanziari per le imprese senza che questi «vengano giudicati aiuti di stato». 

L'INEVITABILE Queste sono le ipotesi, le strade da percorrere per arrivare comunque allo stesso finale. Nelle casse regionali devono rientrare oltre 16 milioni di euro, tra capitale e crediti: si tratta del totale debitorio di 18 imprese alberghiere (due hanno già deciso di regolarizzare i conti). «È un grosso problema perché parliamo di 1.200 posti di lavoro in un settore sul quale abbiamo investito molto ma che potrebbe trovarsi in difficoltà», sottolinea Morandi. Davanti a un'emergenza di questo tipo «non bisogna fare polemica e cercare colpe di un problema vecchio di 15 anni», dice Cossa, «ma capire come salvaguardare gli imprenditori che hanno avuto i contributi legittimamente».

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