giovedì 18 febbraio 2016

INDAGATO ANCHE IL PADRE DEL MINORENNE DI NULE (18/02/2016)

Di Pier Luigi Piredda.
Una scomparsa e un delitto. Un giovane di 29 anni svanito nel nulla e un ragazzo di 19 anni ucciso a fucilate. Stefano Masala, 29 anni, a Nule e Gianluca Monni, 19 anni, a Orune. Dolore e un muro quasi impenetrabile di silenzio. Che i carabinieri stanno lentamente sgretolando, dopo nove mesi di indagini. Qualcosa sta cominciando a emergere dal baratro della ferocia e della vendetta. Quattro indagati: un minorenne di Nule, il padre del ragazzino, un cugino dello stesso ragazzino residente a Ozieri e un amico anche lui ozierese. Tre nomi sono scritti sul registro degli indagati della procura della Repubblica di Nuoro e uno su quello della procura dei minori di Sassari. Per il minorenne e il cugino, già indagati per la scomparsa del loro amico Stefano Masala, sparito misteriosamente la notte del 7 maggio, ora l’ipotesi di reato è diventata pesante come un macigno: omicidio. Un’accusa pesantissima che gli investigatori stanno cercando di riempire di contenuti per poter trasformare le comunicazioni di garanzia in qualcosa di più concreto. Per questo, stanno raccogliendo tutto il materiale possibile, dal quale poi potrebbe emergere qualcosa di importante che possa dare la svolta all’inchiesta. Tra le pieghe delle indagini, sulle quali è sempre stato mantenuto un rigoroso riserbo e dalle quali sono trapelati soltanto pochi spifferi, è così emerso che sul registro degli indagati è iscritto da qualche tempo anche il padre del minorenne. Probabilmente da quando è stato notificato l’avviso di garanzia al figlio per la misteriosa scomparsa di Stefano Masala. Ma sull’uomo, che vive in Goceano, i carabinieri avevano puntato le loro attenzioni fin dal primo momento. Anche perché era emerso immediatamente il rapporto fortissimo esistente tra i due e la presenza del genitore del minorenne era stata rilevata più volte nelle fasi concitate dopo il litigio tra i ragazzi di Nule e quelli di Orune e il violento pestaggio all’uscita della sala da ballo con la conseguente, anche questa misteriosa, sparizione della pistola, pare una 7,65, comparsa tra le mani di uno dei ragazzi goceanini durante la rissa nel locale di Orune. Nulla è trapelato sull’ipotesi di reato nei confronti del padre del minorenne, ma visto il periodo al quale risalirebbe l’avviso di garanzia è molto probabile che sia collegato alla scomparsa di Stefano Masala, anche se non può essere scartato un collegamento con il delitto di Gianluca Monni, lo studente 18enne di Orune assassinato con tre fucilate da breve distanza mentre aspettava il pullman per andare a scuola. Un comportamento da padre, forse eccessivamente protettivo nei confronti di un figlio finito nel mirino della magistratura per i suo rapporti burrascosi con la vittima dell’agguato di Orune. Il quarto indagato sarebbe invece un amico del minorenne e del cugino. L’ipotesi di reato configurata nell’avviso di garanzia è quella di favoreggiamento nei confronti dei due amici per quanto riguarda l’incendio della Opel Corsa di Stefano Masala, bruciata in una sperduta campagna in territorio di Pattada poche ore dopo il delitto di Gianluca Monni. Pare che i carabinieri del Reparto operativo di Nuoro, che stanno lavorando a stretto contatto con i colleghi di Sassari, avessero messo il giovane sotto la lente d’ingradimento già nella primissima fase delle indagini sul delitto dello studente orunese, poichè il suo nome era emerso nel corso degli accertamenti relativi alle presunte cause che sarebbero all’origine della furia omicida. Sarebbe infatti stato uno dei quattro componenti del gruppetto di goceanini che in quella notte di dicembre del 2014 aveva partecipato alla litigata nella sala da ballo e alla conseguente zuffa fuori dal locale, prima del feroce pestaggio alla periferia del paese che avrebbe fatto scattare le ritorsioni e le vendette.

(Da "La Nuova Sardegna")

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