Di Andrea Busia.
Pazza idea: portare i soldi lontano dal mare, puntare forte sui paesi che cercano di fermare il declino e lo spopolamento, investire sul passato della Sardegna, per trovare il futuro. Venti milioni di euro pronti in cassa con un obiettivo: trasformare il centro storico di Tempio in un albergo diffuso a cinque stelle. Per la stessa clientela degli hotel di lusso della Costa Smeralda. Acquistando e riqualificando gli edifici più antichi, secondo i dettami della bio edilizia. Ci crede il finanziere lombardo Michele Ragazzi (ex gestore di fondi speculativi), che sta cercando altri paesi nell’Isola dove portare avanti la stessa operazione.
SI PARTE DA TEMPIO. Il primo step è la Gallura, ma i collaboratori di Ragazzi lavorano per altri due poli dell’investimento, la Barbagia (si parla di Oliena e Desulo) e probabilmente il Sulcis. Michele Ragazzi (manager e finanziere, da 25 anni a Londra, un legame forte con l’Isola) ha spiegato il progetto agli amministratori comunali tempiesi. E in questi giorni sono iniziate le trattative per l’acquisto di una decina di antichi edifici.
SESSANTA CAMERE. Il piano, denominato “Turismo a metro cubo zero” ha un cronoprogramma definito: realizzazione a empio di venti camere e del ristorante con la cantina e l’area relax in un arco di tempo di 36 mesi; quindi cantieri per ulteriori quaranta camere in altri quattro anni. Sessanta camere in sette anni di lavoro, per settemila metri cubi recuperati. La struttura conta di ospitare trentamila visitatori l’anno. I partner di Ragazzi sono il professionista Andrea Azara e l’avvocato Giovanna Cannas, di fatto gli ideatori del progetto. Insieme a loro ci sono, Lorenzo Camillo, collaboratore storico del principe Karim Aga Khan, uno dei più importanti operatori immobiliari d’Europa e la fondazione “Adelasia di Torre” dell’imprenditore Renato Azara. Il fornitore per i sistemi bio edili è l’azienda Edizero di Guspini e l’impresa capofila è Naturalia. Ragazzi ha chiesto che l’operazione sia sarda, dalla testa ai piedi. E sono partner anche l’Associazione geometri italiani consulenti ambiente territorio (Agicat) e l’Associazione nazionale architettura bioecologica (Anab).
UN PIANO AMBIZIOSO. Il vice sindaco di Tempio, Anna Paola Aisoni: «L’investitore ci ha chiesto di rendere ancora più bello il nostro centro storico, lo faremo. Per essere chiari, questo progetto è la priorità della Giunta». Lo staff di Ragazzi ha chiesto anche un impegno diretto alle organizzazioni di categoria. La Confcommercio è già della partita con il coordinatore per il Nord Sardegna, Massimo Cadeddu e la responsabile per Tempio, Elisabeth Vargiu. Andrea Azara spiega: «È un’operazione di finanza etica. Ragazzi vuole sostenere un’iniziativa che crei economia nelle zone interne, che faccia entrare questa parte della Sardegna nei grandi flussi turistici internazionali». Anche Giovanna Cannas, ideatrice del progetto, insieme al compagno Andrea Azara, non vuole sentire la parola azzardo: «No, ci sono i presupposti per il successo del progetto. Diciamo che è una sfida. L’investitore è pronto a fare la sua parte. Il resto dipende da noi».
Di Gianfranco Locci.
Un dramma sociale, chiamato spopolamento, da arginare a colpi di intuizioni imprenditoriali. Ecco perché la novità piace. «L’albergo diffuso che propone il finanziere brianzolo è un’opportunità da cogliere», chiosa Martino Salis, sindaco di Oliena. «Per noi sarebbe un regalo», aggiunge il collega di Desulo, Gigi Littarru. «La montagna ha bisogno di simili iniziative per interrompere l’isolamento e ripartire, con entusiasmo». Un riutilizzo del centro storico, senza stravolgimenti. Semplice richiesta, da accostare a un progetto che lusinga («Turismo a metro cubo zero»). Oliena e Desulo gradiscono le attenzioni. Alla cordata guidata da Michele Ragazzi - intenzionata a investire sull’Isola venti milioni di euro, fin da subito - i sindaci dell’interno chiedono solo sostenibilità. «Qualsiasi investimento va bene, a patto tenga conto dell’identità del nostro paese», puntualizza Martino Salis, «da anni portiamo avanti studi, in sinergia con alcune università, per rimarcare la valenza del centro di Oliena. Il rilancio parte dal cuore del borgo, circa 27 ettari, da far rivivere a tutti i costi». Ai piedi del Corrasi mostrano una convinta apertura. Le premesse piacciono: turismo extralusso, bioedilizia, rispetto delle tradizioni. Desulo si accoda, mette sul piatto una ricettività in cerca di una scossa. Quindi, un centro storico ricco di fascino e dove le antiche dimore appaiono in totale abbandono. Ben vengano acquirenti e investitori. «Le case dei nostri avi sono lì, a disposizione», dice Gigi Littarru, «abbiamo tantissime abitazioni in pietra, purtroppo disabitate. Il privato che investe sulle zone interne, con cuore e passione, ritengo sia la soluzione ideale». Il gruppo guidato da Ragazzi non intende badare solo al profitto. L’impatto socio-ambientale è altrettanto importante, così come le ricadute positive su territori in difficoltà.
(Da "L'Unione Sarda")
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