Di Giampaolo Carboni.
La sconfitta nel derby a Rende è fatale ad Alessandro Erra. Si cambia ed il totoallenatore a Catanzaro dura poco, la società, infatti, sceglie Davide Dionigi, che arriva, firma e va subito in campo. Dionigi non esita a rimettersi in gioco evitando frasi ad effetto in sede di primo contatto con la nuova realtà: «Ringrazio la proprietà per questa possibilità. Sono pragmatico e non mi piacciono le frasi fatte che spesso si spendono in simili circostanze. Con semplicità dico che sono molto contento, in questi anni ho conosciuto tante proprietà e direttori, ma il feeling immediato con la società mi ha spinto a iniziare questa avventura». Allenare mettendo in campo anche le motivazioni: «La squadra la conosco, anche se dall'esterno, devo approfondire da vicino. La proprietà cercava un allenatore che condividesse le scelte societarie dal punto di vista tecnico e la mia sfida è anche quella di capire la predisposizione dei ragazzi, ora servono intensità e coesione di gruppo». Nello staff sono presenti due figure, il vice Ezio Forziati ed il match analyst Hiroshi Komatsuzaki: «Oltre loro due ho conosciuto lo staff dei preparatori atletici e ci siamo trovati in sintonia, ma ci si deve adattare tutti per il lavoro che andremo a fare». Sul fattore tempo necessario a vedere il Catanzaro targato Dionigi, osserva: «Non metto le mani avanti e con la società ho parlato di un’idea di gioco che va inculcata ma anche abbinata a una condizione atletica che ad oggi non posso valutare, non so quanto tempo serva. Mi interessa capire, piuttosto, la predisposizione dei ragazzi verso un nuovo atteggiamento che ha bisogno di intensità, di sacrificio e coesione di gruppo, altrimenti andremo in difficoltà. Quando si cambiano alcuni concetti, il tempo fisiologico ci vuole, sono tante le cose da valutare». Chiosa sul reparto offensivo: «Per la categoria è un lusso, è un attacco che mi permette di giocare con tre punte o con due e il trequartista. A me davanti piace cambiare ma mantenendo principi di gioco».
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