sabato 18 novembre 2017

ADESSO PIACE A MOLTI IL GIOCO DEL LOTITO (18/11/2017)

Dal "Guerin Sportivo".

Caro direttore Cucci, sono un suo ammiratore dai tempi del Guerino Mundial. Mi sono quasi sempre ritrovato sulle sue posizioni e dunque volevo chiederle un parere sulla mia situazione di laziale… pentito. Sì, pentito per aver contestato per anni un presidente, Lotito, che alla faccia dei suoi critici va avanti come un treno e senza grandi risorse mantiene la squadra nelle posizioni alte della classifica. Le sue mosse si rivelano spesso esatte, anche quando appaiono determinate dal caso: Inzaghino come sarebbe finito senza il no di Bielsa? E invece si sta rivelando un grande allenatore. Tare, uomo mercato, non sbaglia un colpo. Chi si ricorda più di Biglia, Keita e compagnia cantante? Ora c’è Milinkovic che ci fa sognare (e Lotito ha imparato finalmente a coniugare il verbo “rinnovare”: per il serbo, per Immobile, per Strakosha). C’è Luis Alberto che da sconosciuta riserva è diventato titolare inamovibile e tutti ce lo invidiano. Andrà via De Vrij? Ce ne faremo una ragione. Anche la panchina corta non ci fa più paura: ci pensa Simone Inzaghi a tirar fuori la sorpresa dal cilindro. Per me Lotito deve continuare così, ormai ha convinto la maggior parte dei tifosi. Mi dispiace che ci sia ancora chi gli mette i bastoni tra le ruote (come quei delinquenti che hanno lasciato scritte e immagini antisemite in Curva Sud: Lotito non lo meritava). Ma quest’anno, ne sono sicuro, possiamo prenderci grandi soddisfazioni!

ANGELO PROIETTI (ROMA)

Caro Angelo, mi parli di Lotito e il calcio, ti rispondo adeguatamente, ignorando il Lotito di altre cronache. Nonostante la sua coinvolgente simpatia, non ho mai dedicato troppa attenzione al personaggio se non per le sue brillanti sortite in latinorum, mentre dal primo giorno della sua irresistibile ascesa ho apprezzato la sua capacità di audace e scaltro dirigente, prendendomi critiche feroci da quella parte di presunti tifosi che lui, unico presidente in Italia, scaricò dal conto spese. Ho subito apprezzato anche il lavoro di Tare, l’Uomo-Lazio che il Bologna non seppe trattenere. Per farla breve, ho votato Inzaghi quando i laziali e molte radio romane piangevano sui dubbi di Bielsa e sulla incapacità di Lotito di trattenerlo. Mi chiamò la radio della Lazio quando ancora nulla era deciso e mi permisi di dire “Macché Bielsa, tenetevi Inzaghi”. Curiosità: di Simone e delle sue capacità mi parlava da anni la presidente delle vecchie glorie della Lazio, Daniela Fini.

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