martedì 26 marzo 2019

IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LA RIFORMA DEL COPYRIGHT (26/03/2019)

Di Giampaolo Carboni.


Il Parlamento europeo ha approvato quest'oggi la riforma del copyright, con le nuove regole sul diritto d'autore. Chi sta scrivendo questo post non sa sinceramente ancora esprimersi sulla bontà della stessa anche per ciò che riguarda questo spazio libero ed aperto a tutti sulla rete pur riconoscendo senza alcun problema che, rispetto alla bozza iniziale, alcune disposizioni sono state concepite per garantire che Internet rimanga sempre uno spazio di libertà di espressione. Ad ogni modo, analizzando i fatti nel loro sviluppo odierno, c'è stato il via libera dall'aula di Strasburgo a quello che è un accordo provvisorio raggiunto il 13 febbraio scorso sulle nuove norme sul rispetto del diritto d'autore in Internet è passato con trecentoquarantotto sì, duecentosettantaquattro no e trentasei astenuti. Le nuove norme dell'Unione Europea sul copyright includono salvaguardie alla libertà di espressione e consentiranno a creatori ed editori di notizie di negoziare con i giganti del web. 
A tal proposito con l'articolo undici di tale riforma viene data la possibilità (ad ogni modo facoltativa) agli editori di stampa di negoziare accordi con le piattaforme per farsi pagare l'utilizzo dei loro contenuti attraverso il riconoscimento dei diritti connessi. Gli snippet brevi, ovvero tutte quelle parole che descrivono un articolo, non sono protetti. I link restano liberi e gratuiti. Gli introiti dovranno essere condivisi con i giornalisti autori degli articoli per gli stessi editori di stampa in quanto tali ricavi derivano dall'utilizzo delle loro opere diffuse nella rete. 
Viene inoltre riconosciuto, con l'articolo tredici, il diritto a colmare il divario tra i ricavi che le grandi piattaforme commerciali fanno diffondendo contenuti protetti da copyright e la remunerazione agli autori o detentori dei diritti stessi. Gli utenti non rischiano più sanzioni per aver caricato online materiale protetto da copyright non autorizzato ma la responsabilità sarà delle grandi piattaforme come Youtube o Facebook, mentre le piccole sono esentate e le medie hanno obblighi maggiormente ridotti rispetto ai giganti del web. Non ci sono obblighi di filtri a priori, e permane l'obbligo di meccanismi rapidi di reclamo, gestiti da persone e non da macchine e/o algoritmi, per presentare ricorso contro un'ingiusta eliminazione di un contenuto. 
Infine il caricamento di contenuti su enciclopedie online che non hanno fini commerciali come Wikipedia o su piattaforme per la condivisione di software open source, come Github, e sui cloud è escluso dall'obbligo di rispettare le nuove regole sul copyright. Anche i meme come le parodie, le citazioni e le opere composta da brani letterari preesistenti sono fuori da questo meccanismo di riforma.

© Riproduzione riservata.

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