CALABRIA
"Abbiamo vinto a mani libere". Ha gli occhi lucidi e la voce ridotta a sibilo, ma ride, "felicissima", quando nella sala conferenze del Thotel di Lamezia Terme, in giacca grigia, camicia bicolore e pantaloni rossi in pelle, per festeggiare la vittoria, Jole Santelli, cinquantuno anni, cosentina, ex sottosegretario alla Giustizia e al Lavoro e deputata di Forza Italia. Circondata dall'affetto e dalla voglia dei colleghi azzurri di essere nella foto ricordo del successo (a dire il vero uno dei pochissimi dell'ultimo decennio) che fa da contrappeso alla sconfitta della Bergonzoni e riequilibra i rapporti di forza con la Lega dell'odio,dei campanelli squadristi e dei selfie. Lei dedica la vittoria ai genitori scomparsi "che so che sono qui con me". Al «nipotino che come tutti i bambini ed i ragazzi calabresi ha il diritto di avere la possibilità di tornare". Festeggia con gli amici del partito Antonio Tajani e Maurizio Gasparri che le sono accanto nel momento della CONTINUA A LEGGERE QUI
EMILIA ROMAGNA
Stavolta un campanello suona. Ma non per intimorire il presunto spacciatore tunisino di turno ma a casa di Salvini e nella sua Lega divenuta improvvisamente emiliana e che, nonostante gli sforzi profusi sul territorio per mesi da leader nazionali (in primis il Matteo nazionale) se ne torna a casa con le pive amaramente nel sacco, nonostante aver fatto salire la tensione e l'odio come (fortunatamente) mai nella storia della Repubblica italiana post guerre mondiali. Nonostante tutto ciò Stefano Bonaccini (NELLA FOTO IN ALTO) amministrerà l'Emilia Romagna anche per i prossimi cinque anni. E' questo il risultato inequivocabile del voto degli emiliani, perché un altro dato certo ed inconvertibile è l'aumento della CONTINUA A LEGGERE QUI
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