giovedì 19 marzo 2020

LIBIA:LA FABBRICA DELLA TORTURA LA DENUNCIA DI TREMILA SUPERSTITI (19/03/2020)

Di Redazione.

Il 2 febbraio di tre anni fa l’Italia siglava il memorandum con Tripoli. L’11 maggio veniva accolta nel nostro Paese una delegazione di cui faceva parte Al-Milad, il guardacoste Bija accusato d’essere trafficante di uomini, armi e petrolio. A partire da allora la Libia è diventa “La fabbrica della tortura”. Lo confermano oltre tremila testimonianze raccolte da Medici per i diritti umani (Medu). Un rapporto basato su una tale mole di prove da ricordare il “Nunca mas” argentino, il poderoso atto d’accusa contro la “fabbrica dei desaparecidos”. In Libia la tortura è istituzionalizzata, finalizzata a ottenere denaro e a sottomettere i migranti. Anche le forme della più impensabile depravazione sono finalizzate al CONTINUA A LEGGERE QUI



© Riproduzione riservata.

Nessun commento:

Posta un commento

Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato

Any anonymous or linked comments will NOT be published