Foto e documenti bruciati, quadri distrutti, muri imbrattati e un paio di vecchi computer portati via. Non è rimasto molto del patrimonio politico e culturale lasciato da Italo Falcomatà, l’ex sindaco della "primavera" di Reggio Calabria, la stagione di rinascita culturale e amministrativa della città bruscamente interrotta dalla sua morte nel 2001. Approfittando delle strade vuote per il lockdown, qualcuno è entrato nella sede della Fondazione che ha raccolto, conservato e catalogato i suoi scritti, documenti, ricordi per devastarne locali e arredi, rubare due vetusti computer, distruggere targhe, premi, ricordi. Anche la macchina per scrivere che Falcomatà usava è stata danneggiata con metodo, stracciate e rovinate persino le bretelle e la cravatta rossa che CONTINUA A LEGGERE QUI
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