"Avrei dovuto espellere Diego Armando Maradona prima della finale di Italia '90, agli inni nazionali, per quell'insulto a tutto lo stadio". Quasi trent'anni dopo, è l'arbitro messicano di origine uruguaiana, Edgardo Codesal (NELLA FOTO IN ALTO NEL MOMENTO IN CUI' AMMONI' DIEGO ARMANDO MARADONA DOPO L'ESPULSIONE DI DEZOTTI), a riaprire la ferita del "hijos de puta" pronunciato dal Pibe contro i tifosi italiani che fischiavano l'inno argentino, dopo la sconfitta degli azzurri nella semifinale di Napoli. "Se avessi applicato le regole, avrei dovuto espellerlo prima del fischio d'inizio", ha raccontato Codesal ad una radio uruguaiana. Invece di espellerlo, il direttore di gara cercò "di calmarlo, spiaceva anche a me che fischiassero l'inno argentino ma gli dissi: 'sei il giocatore più grande del mondo, non pensarci e gioca e vedrai che ti toglierai questa spina'. Ma lui non capì, e CONTINUA A LEGGERE QUI
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