“Classi spezzettate in piccoli gruppi con alunni dalle età diverse. Lezioni di quaranta minuti anziché sessanta. Insegnamenti trasversali per accorpare materie e risparmiare un po’ di ore. Didattica mista, metà in presenza e metà a distanza, per gli studenti delle superiori. Non è questa la scuola che vogliamo”. A poche ore dalla diffusione della bozza del Piano scuola 2020-2021, che indica le linee guida per il rientro sui banchi a partire dal prossimo 14 settembre, i commenti di genitori, presidi e insegnanti sono impietosi. Nessuno, almeno a una prima lettura delle tracce ministeriali, sembra essere pienamente CONTINUA A LEGGERE QUI
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