"Ti faccio una domanda stupida, ma tanto tu non ti scandalizzi. Adesso chi firma i contratti?". È il 23 gennaio del 2008. Pochi minuti dopo la mezzanotte. Al telefono, Giovanni Guastalla, a capo della società svizzera «Doge», e Giada Bozino Resmini, responsabile della filiale italiana della stessa srl. Il giorno prima è stato arrestato Manfred Hirschmann, amministratore di due società austriache (La Vidaco e la Commerz) su cui, secondo le indagini della Guardia di finanza di Milano, veniva riciclato il denaro proveniente dalle appropriazioni indebite ai danni della banca Italease.
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