Un autentica tragedia quella di Milmeggiu a San Pantaleo in territorio di Olbia l'ennesima di un mese terribile sul fronte del fuoco in Sardegna. Tredici persone morte a causa di un terribile rogo, un incendio spaventoso partito nel primo pomeriggio (il primo allarme partì attorno alle tredici di quel giorno) e alimentato dal forte maestrale di quella giornata (le cause non furono mai del tutto accertate alcune versioni danno la colpa dell'innesco al passaggio di una moto con una scintilla su una sterpaglia che diede vita al rogo altri parlano, ed è questa la versione maggiormente accreditata, di un disegno criminale perpetrato con autentico dolo, in più punti, da ignoti) che hanno dato vita a un autentico inferno. Un fatto che resta indelebile nella memoria collettiva dell'intera isola. Dicevamo di tredici persone che han perso la vita per il fuoco, otto delle quali sul posto all'interno delle loro vetture raggiunte dalle fiamme mentre tentavano di abbandonare la zona, più altre cinque sopravvissute nell'immediato ma poi scomparse qualche ora più tardi. A Olbia (città allora amministrata dal sindaco Gian Pietro Scanu) mancò la corrente per disfunzioni nella rete elettrica dovute ai danni dell'incendio e il consiglio comunale istituì un gabinetto di crisi operativo sino al termine dell'emergenza.
Dopo il tragico fatto vennero "accusate" di poter far meglio nella gestione di tale emergenza l'allora Comunità Montana, la Provincia, la Regione Autonoma della Sardegna e la Protezione Civile (all'epoca organizzata tramite Ministero) con i soccorsi mossi in ritardo e che, anche una volta partiti, siano stati in balia di una caotica disorganizzazione oltre all'avanzamento di dubbi (mai del tutto verificati con dati oggettivi e certi) di dirottamenti di mezzi di soccorso in quelle ore dalla Sardegna alla penisola.
Dopo il tragico fatto vennero "accusate" di poter far meglio nella gestione di tale emergenza l'allora Comunità Montana, la Provincia, la Regione Autonoma della Sardegna e la Protezione Civile (all'epoca organizzata tramite Ministero) con i soccorsi mossi in ritardo e che, anche una volta partiti, siano stati in balia di una caotica disorganizzazione oltre all'avanzamento di dubbi (mai del tutto verificati con dati oggettivi e certi) di dirottamenti di mezzi di soccorso in quelle ore dalla Sardegna alla penisola.
Ardizzone Guido (sessantatré anni di Milano ingegnere: era il proprietario della villa presa in affitto da Giovanni Deiana e dalla moglie Francesca Pileri)
D'Amato Giuseppe (due anni di Torre Del Greco figlio di Maria Antonietta Sessa altra vittima del rogo)
Deiana Giovanni (sessantacinque anni marito di Francesca Pileri anch'egli vittima di questo rogo morto a Palermo dove era stato trasferito per le gravi ustioni riportate)
Heins Hungerer Helmut (cinquantacinque anni docente universitario marito di Elizabeth anch'egli deceduta nel rogo deceduto a Torino dopo trasferimento)
Hungerer Heins Elisabeth (trentotto anni moglie di Helmut Heins scomparso anche lui a causa dell'incendio deceduta a Torino dopo trasferimento)
Lo Musco Maria Pia (cinquantuno anni insegnante in una scuola elementare ad Andria deceduta al Sant'Eugenio di Roma dopo un trasferimento dall'ospedale di Olbia dopo un tentativo di fuga dalla sua casa tra Bassacutena e Palau)
Pileri Francesca (sessant'anni moglie di Giovanni Deiana deceduto con lei nel rogo morta a Palermo dove era stata trasferita per le gravi ustioni riportate)
Romano Vitelli Anna (sessantasei anni madre di Paola Vitelli Secchia)
Saris Mannucci Erica (cinquantacinque anni moglie di uno dei dirigenti del servizio antincendio del Consorzio Costa Smeralda)
Secchia Barbara (sedici anni figlia di Paola Vitelli Secchia morta anch'essa nel rogo al pari del suo fratellino Filippo)
Secchia Filippo (dieci anni figlio di Paola Vitelli Secchia morta anch'essa nel rogo come la sua sorella Barbara)
Sessa Maria Annunziata (trent'anni di Torre Del Greco madre di un altra vittima Giuseppe D'Amato era incinta di un altra creatura)
Vitelli Secchia Paola (quarantaquattro anni di Milano: nel rogo son morti anche i suoi figli Barbara di sedici anni e Filippo di dieci anni)
AGGIORNAMENTO DEL 25/08/2022
È un evento che segna gli anni che passano e la storia che però, sempre, si ferma per guardarsi indietro. Alla data 28 agosto 1989 ci sono immagini di fiamme, di lingue di fuoco alte che bruciarono tra i graniti. L’incendio di Milmeggiu, località tra Portisco e San Pantaleo da quel giorno impressa nella memoria collettiva, fu una tragedia che portò via la vita di tredici persone. Come ogni anno, anche questa volta nella data della tragedia la popolazione di Olbia e del borgo di San Pantaleo si uniranno nel ricordo. È stato infatti diffuso il programma delle celebrazioni civili, che domenica prenderà il via alle diciotto con l’incontro, nella piazza della chiesa di San Pantaleo, delle autorità civili e militari e delle associazioni di volontariato. Mezzora più tardi, il corteo silenzioso si dirigerà verso il cimitero di San Pantaleo, lì dove avverrà la prima deposizione di corone di fiori. Successivamente, tappa proprio a Milmeggiu per deporre le corone di fiori direttamente sulla lapide in memoria delle vittime. Alle diciannove e quarantacinque, nella chiesa della frazione accerchiata dalle rocce in granito, si celebrerà la messa in ricordo di chi perse la vita in quell’occasione: Giuseppe D'Amato (due anni); Maria Annunziata Sessa (trent'anni, aspettava un bambino); Maria Pia Lo Muscio (cinquantuno anni); Filippo Secchia (dieci anni); Barbara Secchia (sedici anni); Paola Vitelli (quarantaquattro anni); Anna Romano (sessantasei anni); Erica Salis (cinquantacinque anni); Elisabeth Heinz Hungerer (trentotto anni); Helmut Heinz Hungerer (trentotto anni); Guido Ardizzone (sessantatré anni); Giovanni Deiana (sessantacinque anni); Francesca Pileri (sessant'anni). In occasione della giornata dedicata al ricordo della tragedia, inoltre, torna l’appuntamento con il concerto per le vittime di Milmeggiu. A partire dalle ventuno in piazza della Chiesa, a San Pantaleo, si terrà l’omaggio in musica per la memoria di quel tragico giorno di trentadue anni fa. “Film’s music” è il titolo del concerto, musica da film, promosso e patrocinato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Olbia, con la collaborazione dell’Accademia musicale Bernardo De Muro. Il concerto rientra nella XXIII stagione concertistica della Scuola civica di Olbia. Sul palco Antonio Mura alla tromba, Filippo Gianfriddo alle percussioni e Andrea Cossu al pianoforte. L’assessora alla Cultura e vice sindaca Sabrina Serra presenta così l’appuntamento: "Abbiamo voluto onorare il tragico evento di trentadue anni fa e le sue vittime con un concerto anche quest'anno, insieme all’accademia Bernardo De Muro, nella magica cornice della piazza di San Pantaleo per condividere con gli abitanti e i tanti turisti presenti un momento che deve essere non solo di ricordo ma anche di sensibilizzazione alla tutela e al rispetto della nostra terra".
AGGIORNAMENTO DEL 28/08/2022
San Pantaleo non dimentica il tragico incendio di trentatré anni fa a Milmeggiu dove persero la vita tredici persone. Da quel giorno, era il 28 agosto 1989, ogni anno un sobria e silenziosa commemorazione ricorda le vittime. Il rito della memoria è immutabile negli anni: stasera l’incontro tra le autorità e le associazioni di volontariato nella piazza della Chiesa a San Pantaleo, poi il trasferimento in cimitero per la deposizione di una corona di fiori. Terza tappa a Milmeggiu ed è il il momento più toccante ancora con la deposizione di una corona di fiori nella lapide dedicata alle vittime. La commemorazione è terminata con la celebrazione di una messa a San Pantaleo. A tarda sera, come sempre San Pantaleo ha affidato la memoria ed il dolore ad uno spettacolo musicale organizzato dal Comune di Olbia con l’Accademia musicale Bernardo De Muro: il concerto “Film’s music” curato dalla Scuola civica di musica. Sul palco Antonio Mura alla tromba, Filippo Gianfriddo alle percussioni ed Andrea Cossu al pianoforte.
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