Di Redazione.
“Non si scopre chi vincerà, ma di sicuro chi perderà”. Il motto della diabolica Foresta di Arenberg alla Parigi-Roubaix può essere adattato, sia pure in maniera ovviamente meno definitiva ai trentacinque chilometri sullo sterrato verso Montalcino. Largo ai giovani, con la vittoria dello svizzero Mauro Schmid (NELLA FOTO IN ALTO), un classe 1999, che precede uno di poco più vecchio, Alessandro Covi. Sono i superstiti di un drappello di cui, tra gli altri, fanno parte anche l'immancabile Taco van den Hoorn e un altro protagonista delle fughe come Gavazzi. Dunque largo ai giovani, ma largo soprattutto anche a quello che dà cenni di dominio del Giro, al di la del distacco in classifica ancora contenuto: Egan Bernal è sempre più rosa nel giorno in cui Remco Evenepoel perde il CONTINUA A LEGGERE QUI
Nessun commento:
Posta un commento
Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato
Any anonymous or linked comments will NOT be published