mercoledì 24 gennaio 2024

LA MORTE DI DINO VIOLA (19/01/1991)

Di Redazione.


"Per mia fortuna non ho mai goduto da solo di una vittoria e non hai mai sofferto da solo per una sconfitta". Questa una delle frasi più celebri dell'ingegner Dino Viola (NELLA FOTO IN ALTO) Presidente della Roma venuto a mancare nella giornata odierna per complicazioni postoperatorie legate a un tumore all'intestino. In mattinata aveva detto ai figli e alla moglie, donna Flora: mi raccomando, dite ai ragazzi che domenica non facciano scherzi. Alle tredici e trenta invece l' uomo che ha riportato il grande calcio nella Capitale, è morto serenamente nella clinica Nostra Signora della Mercede. Aveva settantacinque anni essendo nato a Terrarossa il 22 aprile del 1915). Una breve malattia (si era sentito male a Cortina, nella notte del 27 dicembre), la lunga operazione a Pieve di Cadore il giorno dopo per occlusione intestinale, il ritorno a Roma la scorsa settimana: lunedì 14 Viola era stato nuovamente ricoverato in clinica ed operato per un tumore, le complicazioni postoperatorie l' hanno portato alla morte. Sino all' ultimo Viola si era tenuto in contatto con la sua Roma, con i dirigenti, con Mascetti ed il mister Ottavio Bianchi. Ancora ieri sera aveva scherzato con Matarrese e Petrucci che erano andati a trovarlo in clinica. Poi, la morte. Su tutti i campi, la Federazione Italiana Giuoco Calcio ricorderà oggi la figura del presidente giallorosso. Il minuto di raccoglimento già deciso dal Coni in segno di partecipazione alle drammatiche vicende della Guerra del Golfo ha comunicato la Figc sarà per il calcio italiano anche un omaggio alla memoria del grande dirigente scomparso. Al di là di questa segno ufficiale di cordoglio deciso dalla Federazione, il Presidente Antonio Matarrese tornerà nella giornata di domani a Roma ed andrà all' Olimpico. Messaggi di cordoglio sono stati inviati anche da Spadolini (è stato un apprezzato ed autorevole componente di Palazzo Madama nella nona legislatura) e Bettino Craxi. La salma del presidente giallorosso sarà esposta nella camera ardente di Trigoria lunedì 21 dalle nove alle diciotto e martedì 22 alle nove e trenta si terranno i funerali nella Chiesa dei Santi Pietro e Paolo all' Eur. 

Ha lasciato una società sana, soltanto settecento milioni di passivo, ed una squadra ancora in corsa su tutti i fronti: campionato (zona Uefa), Coppa Italia e Coppa Uefa. Dino Viola ha lasciato tutto nelle mani dei tre figli: proprio ieri mentre lui in clinica lottava contro un male implacabile l' assemblea dei soci l' aveva riconfermato alla presidenza (deteneva il cinquantadue e nove per cento delle azioni societarie). Viola aveva deciso di liquidare quattordici consiglieri. Al timone erano restati, oltre ai tre figli di Viola (Ettore, Riccardo e Federica che si é aggiunta adesso), soltanto i fedelissimi Cacciavillani, Guidi (vicepresidente, farà le veci di Viola) e Pieroni. Un segno di continuità, la volontà della famiglia di non mollare, anche se molti, e da tempo, erano i segnali di un possibile cambio di gestione. Ma che succederà adesso? Tre le ipotesi. 

A) La Roma resta ai Viola La presidenza toccherebbe ad uno dei tre figli (e se fosse Federica?), affiancato soprattutto da Guidi. 

B) La Roma a Ciarrapico Il finanziere romano, molto vicino ad Andreotti, aveva espresso chiaramente la volontà di comprare subito, entro febbraio. Era già stato fissato anche il primo appuntamento, per i primi di gennaio, dopo la vacanza a Cortina di Viola: ma la malattia aveva fatto saltare tutto. 

C) La Roma alla Ferruzzi Carlo Sama ha sempre dichiarato di non essere interessato alla società. Ma anche ieri, il vicepresidente della Roma ha ammesso che con Gardini c' è un certo feeling.  

Una processione di tifosi, decine di messaggi, il cordoglio del sindaco di Roma Carraro. Il mondo dello sport si è stretto intorno alla famiglia Viola. Con Dino Viola ha dichiarato il Presidente della Figc, Antonio Matarrese scompare un dirigente sportivo di primissimo piano e di largo prestigio, un uomo che ha fatto grande la sua Roma e ha contribuito in modo significativo alla crescita e all' affermazione del calcio italiano nel mondo. E il suo rivale storico degli anni ottanta, l' ex Presidente bianconero Giampiero Boniperti, ha aggiunto: Ho perso un amico con il quale, qualche volta, ho anche combattuto sul piano sportivo, partendo comunque sempre da reciproca stima. Commozione anche nella squadra giallorossa, qualche giocatore ha pianto. Ed Ottavio Bianchi, voluto da Viola, ha spiegato addolorato: era difficile conoscerlo, al di sotto della dura scorza che mostrava, c'era un uomo diverso, una signorilità non comune. L' avevo conosciuto prima di diventare allenatore della sua squadra, ma in questi mesi, che sono stati di grande difficoltà nella sua persona, ho visto che ha saputo reagire da gran signore e da sportivo. Ed ho capito che dopo tanto travaglio avevo scelto bene. E Bruno Conti "Per me Viola ha rappresentato tutto. Tutta la mia vita di calciatore è stata legata a lui. Aldilà delle soddisfazioni o delle delusioni, siamo stati sempre molto vicini".

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