martedì 23 gennaio 2024

LA MORTE DI GIULIANO MUSIELLO (23/01/2024)

Di Redazione.


Il giorno dopo il mito azzurro Gigi Riva se ne è andato un altro ex attaccante della Serie A, meno celebre di Rombo di tuono ma rimasto nei cuori dei tifosi della Roma e delle altre squadre per cui ha giocato. Si tratta di Giuliano Musiello (NELLA FOTO IN ALTO), morto a Saluzzo (in provincia di Cuneo dove viveva) all'età di settant'anni (essendo nato l'11 gennaio del 1954 a Torviscosa) dopo una breve malattia. Giuliano venne accreditato anche come Musiello II in quanto il fratello maggiore, Giorgio Mario, fu a sua volta un calciatore che militò in Serie B e C, tra le altre, nel Catanzaro e nel Modena. Attaccante dal vigoroso fisico nonché dotato nel gioco aereo, si descrisse come un numero nove coraggioso, il centravanti di sfondamento dell'epoca dal grande temperamento dato che lui stesso disse "Non mi abbatto mai, anche nelle occasioni più precarie cerco sempre di lottare, non mi do mai per vinto".

Cominciò a giocare a pallone da ragazzo, nei tornei amatoriali organizzati dai bar della provincia friulana. Notato dal Cervignano, crebbe nel loro settore giovanile fino a quando venne ceduto alla Spal del Presidente Paolo Mazza, debuttando con i ferraresi in Serie C. Passò quindi all'Atalanta dove ebbe modo di esordire in Serie A il 12 novembre 1972, nella sfida interna contro il Torino, in cui all'86' realizzò a Luciano Castellini la decisiva rete dell'uno a zero finale. Diciannovenne, si fece notare dai Campioni d'Italia della Juventus che, ritenendolo un elemento promettente, lo acquistarono nell'estate del 1973. In Piemonte il giovane attaccante non riuscì tuttavia a sfondare, con il tecnico Čestmír Vycpálek che gli concesse apparizioni solamente in Coppa Italia, manifestazione dove siglò al Cesena il suo unico gol in maglia bianconera. Dopo una stagione fece quindi ritorno a Bergamo, in Serie B, passando poi nel campionato 1975-1976, durante il mercato autunnale, all'Avellino del commendatore Antonio Sibilia dove, supportato dagli assist di Stefano Trevisanello, parve esplodere definitivamente segnando diciotto reti che lo portarono a vincere il titolo di capocannoniere del torneo cadetto (in coabitazione con il genoano Roberto Pruzzo), e grazie alle quali è tuttora ricordato come uno dei migliori centravanti ad aver vestito la maglia biancoverde. L'exploit in terra campana gli valse una nuova occasione in massima categoria, stavolta nelle file della Roma dove disputò due discrete stagioni, pagando tuttavia una certa discontinuità. Da qui in avanti iniziò quindi un lungo peregrinare per la penisola, difendendo i colori di Genoa, Verona in Serie A e Foggia in Serie B, per scendere poi in Serie C2 al Novara e chiudere infine con il calcio nei campionati dilettantistici. In carriera totalizzò complessivamente cento presenze e quindici reti in Serie A, e cento trenta presenze e trentadue reti in B.

IL PALMARES DI GIULIANO MUSIELLO

Club Campionato Interregionale

1 Ravenna: 1984-1985 (girone F) 

Capocannoniere della Serie B: 

1 1975-1976 (diciotto gol ex aequo con Roberto Pruzzo)


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