domenica 21 gennaio 2024

POCO URBANO MOLTO CAIRO LìIMPRENDITORE CHIUDE CINQUE SUE RIVISTE MA MINIMIZZA L'ACCADUTO (21/01/2024)

Di Redazione.


Urbano Cairo (NELLA FOTO IN ALTO) manda in pensione cinque testate storiche e probabilmente auspica lo stesso destino per chi ci lavora. Infatti l’editore, comunicando al comitato di redazione del gruppo la decisione di sospendere la pubblicazione dei mensili Airone, Antiquariato, Bell'Europa, For Men Magazine ed In Viaggio, a partire dal numero di marzo, ha annunciato la contestuale apertura dello stato di crisi con la richiesta di cassa integrazione finalizzata a piani di prepensionamento.

È la prima volta che l'editore anche di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport ricorre a tagli così drastici, come sottolinea anche il comitato di redazione, sconcertato e preoccupato per il futuro. Vero è che l’azienda ha assicurato che non ci saranno licenziamenti, e che tutti gli esuberi saranno ricollocati: decisione accolta con favore dal cdr, pronto ad iniziare le trattative, affiancato dalla Fnsi. Ma il vulnus resta: i giornalisti non comprendono infatti come mai non sia stato possibile trovare soluzioni che prevedessero un rilancio di queste testate, magari facendo ricorso all’online. L'editore liquida la questione con la spiegazione che “la situazione di mercato dei periodici ed in particolare dei mensili è nota. Il calo delle vendite, la forte contrazione del mercato pubblicitario del settore e l’incremento dei costi hanno inciso sul risultato delle cinque testate che hanno perduto oltre quindici milioni negli ultimi dieci anni e non hanno avuto complessivamente margini positivi dal 2009. Gli interventi fatti per svilupparle e per ridurre i costi non sono stati sufficienti ed a malincuore siamo stati costretti a sospendere le pubblicazioni dei cinque mensili, per focalizzare l’attività sulle altre testate aziendali”. Ma è proprio questo il nodo della questione: a fronte  di un calo cronicizzato nei già citati quindici anni si sarebbe potuto intervenire ben prima, secondo i giornalisti, mentre non è stato fatto alcun tentativo di rilanciare le storiche testate, ad esempio con un restyling, che invece non è stato preso in considerazione ma anche con un abbinamento facoltativo al quotidiano più venduto in Italia come esperimento. Tanto più che si tratta di giornali che in questi anni hanno contribuito al successo dello stesso Cairo, molti dei quali hanno superato il ragguardevole traguardo dei cinquecento numeri. Proprio per questo il comitato di redazione si augura in conclusione che vengano salvaguardate e valorizzate al meglio le competenze delle singole professionalità e che, anche su questo punto, venga aperto un ampio confronto, auspicando che l’azienda metta in campo tutte le risorse possibili per assicurare alle rimanenti sedici testate un solido avvenire.

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