mercoledì 22 maggio 2024

LA MORTE DI SAURO FRACASSA (26/08/2000)

Di Redazione.


L'ex calciatore Sauro Fracassa (NELLA FOTO IN ALTO ALL'EPOCA IN CUI MILITAVA NEL MESSINA NELLA STAGIONE 1966/1967) è morto in questo giorno ad Ancona all'età di cinquantasette anni (essendo nato a Porto San Giorgio il 1 febbraio del 1943), ucciso dal morbo di Gehrig, malattia di cui aveva avvertito i primi sintomi a partire dalla fine del 1998 e confermata dall'ospedale della stessa città dopo il suo ricovero. Nel febbraio 2004 si occupò del suo decesso il magistrato Raffaele Guariniello per le correlazioni tra questa malattia ed i decessi prematuri di atleti non corrispondenti alle statistiche della popolazione italiana. Di seguito un resoconto di quel periodo 

Una decina di giorni fa (il 13 febbraio 2004) gli ispettori di Raffaele Guariniello, il magistrato della Procura di Torino che indaga sulle morti sospette nel calcio, hanno telefonato a casa della signora Giuseppina Caccialanza Fracassa, a Lecco. La signora Caccialanza è la vedova di Sauro Fracassa, ala destra degli anni Sessanta, calciatore in B e in C con le maglie di Anconitana, Genoa, Rapallo, Empoli, Lecco, Messina, Piacenza, Latina. Il 26 agosto del 2000, a cinquantasette anni, Sauro Fracassa morì di Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, più nota come morbo di Gehrig. Il nome di Fracassa è nuovo per gli inquirenti torinesi e per la stampa nazionale. Se ne trova traccia su Internet dove ci sono belle pagine dedicate al Lecco che fu. Gli inviati di Guariniello chiederanno alla famiglia Fracassa, alla vedova ed ai figli Bianca e Arturo, quest' ultimo giocatore di basket, di acquisire le cartelle cliniche del loro congiunto. La signora Giuseppina, però, è netta "«A me non risulta che Sauro abbia mai preso qualcosa di strano. Non me ne parlò. E' possibile che qualcosa gli abbiano dato e che qualcosa lui abbia ingerito. Quando si è giovani, ci si fida e non si sta lì a pensare, però non abbiamo elementi precisi". Sauro Fracassa era nato a Porto San Giorgio (Ascoli Piceno) il 1° febbraio 1943. Da giocatore era la classica ala tutta dribbling e velocità. A Lecco lo ricordano con grande affetto "perché ubriacava i terzini". Emblematico il soprannome che gli appiopparono: lo chiamavano Zagarin per via del fatto che procedeva a zig-zag, dispensando tunnel e finte. Possedeva un tiro secco, fulminante. A Lecco ebbe come compagni di squadra Sergio El Gringo Clerici, centravanti italo-brasiliano che fece bene al Verona, al Napoli ed alla Fiorentina, e Italo Galbiati, oggi assistente di Fabio Capello alla Roma. Nella stagione 1968-1969 Fracassa giocò insieme ad Adriano Lombardi, ex centrocampista di Avellino e Como, anche lui colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica. Fracassa e Lombardi erano al Lecco ed a novembre vennero ceduti in tandem al Piacenza. Fracassa aveva un carattere ribelle, come le ali di una volta, come Gigi Meroni, la Farfalla del Toro travolta da un' auto nel 1967. A Fracassa si interessò la Grande Inter; Helenio Herrera, il Mago, restò colpito da quel piccoletto scattoso, poi se non se ne fece nulla e la carriera di Sauro si srotolò sui campi di provincia. Fino al ritiro, al principio degli anni Settanta. Fracassa investì nel commercio, insieme alla moglie aprì un negozio a Lecco. Gli ultimi anni li trascorse nella natia Porto San Giorgio. Aveva l' hobby della pesca, frequentava il circolo Squero di via Properzi. Verso la fine del 1998 i primi sintomi del male. Racconta la signora Giuseppina "Un giorno - iniziò a cadere per terra, perdeva l' equilibrio. Poi cominciò a trascinare le gambe". La diagnosi di Sla venne stilata in un ospedale di Ancona, dopo venti giorni di ricovero. Finché le forze glielo consentirono, Sauro Fracassa passò le giornate sul balcone di casa, a contemplare il mare. Così morì un' ala destra vecchio stampo, di quelle che saltavano l' uomo con scatti brucianti. 

Raffaele Guariniello, il magistrato di Torino che indaga sulle morti sospette nel calcio, ha dichiarato: "I casi accertati di morbo di Gehrig nel calcio sono trentaquattro, di cui trenta mortali». L' inchiesta ha monitorato ventiquattromila calciatori dagli anni Sessanta in poi. L' incidenza della Sla nel calcio è troppo alta rispetto al cosiddetto tasso di atteso. Al momento sono questi i nomi conosciuti di ex calciatori professionisti che hanno giocato in Italia e che sono stati uccisi dalla Sla: Ernst Ocwirk, Armando Segato, Giorgio Rognoni, Guido Vincenzi, Albano Canazza, Gianluca Signorini, Ubaldo Nanni, Fabrizio Falco, Fabrizio Dipietropaolo, Attilio Tassi, Sauro Fracassa, Lauro Minghelli. Probabilmente anche Otello Milan, ex portiere del Vicenza, deceduto il 16 ottobre 2003, va inserito nella lista di Gehrig. Al momento risultano ammalati questi ex calciatori: Adriano Lombardi, Piergiorgio Corno, Marcello Neri e Maurizio Vasino.

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