martedì 28 maggio 2024

LE ELEZIONI PRESIDENZIALI NEGLI STATI UNITI (07/11/2000)

Di Redazione.


Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 2000 si svolsero in questo giorno. La sfida oppose il candidato repubblicano George W. Bush e il vicepresidente democratico uscente Al Gore. In termini di voto popolare prevalse quest'ultimo, ma i voti elettorali, duecento settantuno contro duecento sessantasei, furono favorevoli a Bush e ne determinarono l'elezione. La proclamazione del vincitore venne rinviata per molti giorni, poiché nello stato determinante della Florida fu necessario ricontare i voti, addirittura a mano. Bush ottenne la maggioranza in Florida con un distacco di appena cinquecento trentasette voti.

Quando i risultati parziali cominciarono ad essere diffusi, fu subito chiaro che, a differenza di quanto accaduto in passato, questi ultimi sarebbero rimasti in sospeso fino al quasi completamento degli scrutini. Con la sola eccezione dello stato della Florida, Bush aveva ottenuto la maggioranza dei voti in tutti gli stati meridionali con larghi margini, ed inoltre aveva ottenuto più voti anche in Ohio, Indiana e diversi stati della zona del Midwest e delle Montagne Rocciose. Gore, invece, aveva vinto in tutti gli stati nordorientali (con la sola eccezione del New Hampshire), diversi stati dell'Upper Midwest e della costa del Pacifico (inclusa la California). Nella notte del 7, col passare delle ore, era divenuto ormai chiaro che sarebbe stata la Florida lo stato il cui vincitore sarebbe stato eletto presidente. La mattina dell'8, quando i risultati nazionali furono resi noti, Bush aveva ottenuto duecento quarantasei voti elettorali mentre Gore che si aggiudicò anche il Wisconsin (undici voti) ed il New Mexico (cinque voti), entrambi con stretto margine, ne aveva ottenuti duecento sessanta; servivano duecento settanta voti per vincere. L'ultimo responso delle urne lo diede l'Oregon (possessore di sette voti elettorali), in seguito vinto di misura dal vicepresidente. Tuttavia il caso più rilevante dal punto di vista mediatico era la Florida, che con il suoi venticinque voti, si rivelò essere lo stato decisivo ai fini della vittoria di uno dei due candidati. I risultati ufficiali non furono resi noti per oltre un mese, a causa delle difficoltà nella raccolta e nel riconteggio delle schede.

Il caso Bush vs Gore fu un caso giudiziario trattato dalla Corte Suprema degli Stati Uniti l'11 dicembre di quello stesso anno e determinò il risultato delle elezioni presidenziali statunitensi del 2000. In tre separate sessioni di giudizio, i giudici decisero con una maggioranza di sette a due che il riconteggio delle schede che stava avendo luogo in alcune contee della Florida doveva essere sospeso a causa di una mancanza di basi coerenti. In un'ulteriore sessione di giudizio fu stabilito con una maggioranza di cinque a quattro che non vi era tempo a sufficienza per stabilire le basi per un nuovo riconteggio che avrebbe potuto rispettare i termini elettorali nello stato della Florida. La decisione della corte fermò il riconteggio dei voti e permise al segretario di stato della Florida Katherine Harris di validare la vittoria elettorale di George W. Bush in quello Stato. I venticinque voti dei grandi elettori nella Florida diedero al candidato repubblicano la vittoria nelle elezioni presidenziali.

Secondo il sistema elettorale statunitense, ogni stato conduce le proprie consultazioni per la scelta del presidente e ogni candidato riceve un numero diverso di voti dei grandi elettori, a seconda dello stato in cui vince. Chi ottiene la maggioranza dei voti dei grandi elettori a livello federale è eletto presidente degli Stati Uniti d'America. Nel 2000, il numero dei voti dei grandi elettori necessari per la vittoria era di duecento settanta. L'8, il rapporto della divisione elettorale in Florida affermava che Bush aveva un margine di vittoria di mille settecento ottantaquattro, equivalente allo zero e cinque per cento di scarto. Secondo lo statuto della Florida, una tale situazione richiedeva un riconteggio automatico dei voti. Tale processo risultò in una restrizione del margine di vittoria per Bush ed il 10, terminato il riconteggio in tutte le contee tranne una, tale margine si era assottigliato fino a raggiungere trecento ventisette voti. Le leggi elettorali della Florida consentono ad un candidato di richiedere un riconteggio manuale dei voti espressi in una contea, cosa che Gore fece per quattro casi della Florida: Volusia, Palm Beach, Broward e Miami Dade, che acconsentirono alla procedura. Tuttavia, secondo tali leggi, tutte le contee dovevano dichiarare i loro risultati al segretario di stato della Florida entro sette giorni dalle elezioni; molte di esse, che effettuavano il riconteggio manuale, credettero di non poter rispettare tale scadenza. Il 14, ultimo giorno a disposizione, la corte della Florida dichiarò tale termine come obbligatorio, permettendo però che le contee potessero emendare i loro risultati in una data successiva. La disputa nel caso Bush vs. Gore venne portata davanti alla corte l'11 dicembre dagli avvocati di ambo le parti: per Bush dall'avvocato Theodore B. Olson, proveniente dal Distretto di Columbia e per Gore da David Boies. Data l'importanza del caso, la Corte Suprema espresse il suo verdetto solamente sedici ore dopo le udienze e le sorti del caso vennero strettamente legate alle sorti del caso "Bush v. Palm Beach County Canvassing Board".

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