giovedì 4 luglio 2024

L'AVVENTURA INTERNAZIONALE DE LA TERMOPLASTIC FBM (04/07/2024)

Di Redazione.


Era il 1963 quando ai Ronchi di Gallarate, nella provincia di Varese, nasceva all’interno delle mura domestiche della famiglia Munari, La Termoplastic Fbm grazie alla semplice intuizione di due coppie di giovani sposi, curiosamente due sorelle e due fratelli. Sessant'anni, sei figli e dodici nipoti dopo, la allora piccola azienda a conduzione familiare è oggi un marchio famoso in tutto il mondo, con oltre duecento quaranta progetti brevettati, una capacità produttiva di oltre cento cinquanta milioni di pezzi all’anno e quattro sedi internazionali in Italia, Brasile, Messico e Cina. Un compleanno festeggiato proprio portando all’estero la storia varesina attraverso il libro “Sixty”, che racconta il percorso di un’industria italiana che ha fatto la storia di moltissime famiglie sparse nel mondo. Il prodotto di Fbm è infatti l’accessorio per pentole da cucina: manici, maniglie e pomelli. Un accessorio che si è affermato fin da subito come riferimento per le imprese del settore di ogni parte del mondo. Ed è proprio per celebrare questa presenza sui mercati internazionali che l’azienda ha realizzato il volume in italiano e in inglese, e ha deciso di portarlo “in tour” alle fiere estere, a partire dalla Germania e dal Brasile, nei primi mesi dell’anno. Prossime tappe saranno gli Stati Uniti a marzo e la Cina ad aprile. “Abbiamo ritenuto importante raccontare a tutti i nostri stakeholder una storia che, partita dalla cantina di casa, è diventata rapidamente internazionale: i nostri prodotti arricchiscono, vivono, le cucine di ogni parte del mondo come protagonisti del cucinare, momento conviviale intorno al quale ruotano storie quotidiane di relazioni e di emozioni” spiega Giorgia Munari marketing director de La Termoplastic F.B.M., terza generazione in azienda. “Questo è un motivo di orgoglio ma anche una responsabilità, che ci spinge ad innovare continuamente il prodotto per rispondere alle esigenze dei consumatori. Come è diventato evidente, la cucina non è più un luogo relegato della casa, ma il centro degli affetti. Tutto quello che si usa per cucinare e cuocere deve essere progettato e realizzato in quest’ottica di valore. E, infatti, dalla nostra invenzione nel 1970 del manico estraibile e salva spazio, contiamo a pensare prodotti sempre nuovi pensati per ottenere massimi standard di sicurezza, ergonomia, funzionalità, piacevolezza al tatto e design”. “Ma non solo. Oggi l’obiettivo è quello di ideare prodotti che abbiano in sé, ma anche promuovano nella filiera e nei consumatori, la consapevolezza dell’attenzione all’ambiente. Da questa visione è nata la linea green Fbm Ecosystem, realizzata con materiali riciclati, bio-based e rigenerati. Inoltre, abbiamo di recente lanciato un’innovativa linea di accessori sviluppati con la formula antibatterica Active Shield. Si tratta di un materiale unico (ovviamente brevettato, come nello stile di famiglia), che contiene un principio attivo antibatterico, pensato per durare per tutto il ciclo di vita del prodotto” aggiunge Munari. Un libro che racconta un’avventura industriale ma soprattutto la storia delle persone grazie alle quali questa avventura si è potuta realizzare: la famiglia Munari a capo dell’impresa e tutta la squadra de La Termoplastic Fbm In particolare, però, è un omaggio affettuoso alle due nonne Luciana e Valeria che hanno portato instancabilmente avanti famiglia e azienda, accanto ai loro mariti Bruno e Francesco, con un perfetto esempio di parità di genere ante litteram. "Fare sempre cose nuove’ è il titolo di un capitolo del volume e il filo rosso che conduce il lettore attraverso le pagine di questo volume. Ma è anche il filo rosso che caratterizza la storia economica del nostro Paese e, in particolare, quella della provincia di Varese” sottolinea Roberto Grassi presidente di Confindustria Varese, nella prefazione al volume che vede anche i contributi di Cristina Bombassei, consigliera di Brembo e presidente di Aidaf – Italian Family Business e Filippo Berto, ceo di Berto Salotti.

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