Di Redazione.
Nato a Trieste il 20 Ottobre del 1935, Fabio Cudicini (NELLA FOTO IN ALTO ALL'EPOCA DELLA SUA MILITANZA ALLA ROMA) è arrivato al traguardo degli ottant'anni. Con i suoi cento novantuno centimetri di altezza, Cudicini è stato uno dei più alti portieri della sua epoca. A dispetto di tale struttura fisica anche le sue prestazioni nelle “uscite” erano di notevole efficacia. Cudicini esordì fra i professionisti con l’Udinese nel campionato di Serie B 1955-1956 conquistando la promozione in Serie A dove giocò nella sua prima stagione tredici partite, continuando ad alternarsi anche l’anno successivo con Primo Sentimenti. Dopo il quarto e il nono posto con i bianconeri, Cudicini fu chiamato nel 1958 alla Roma, dove fu secondo portiere per due stagioni. Divenne titolare dal 1960 e conservò per sei stagioni la maglia numero uno dei giallorossi, collezionando tre quinti posti consecutivi e la vittoria 1961 nella Coppa delle Fiere. Con la Roma disputò cento sessantasei partite di campionato.
Nel 1966-1967 giocò, pur senza continuità, al Brescia, con cui conquistò una risicata salvezza. A trentadue anni, nel 1967, venne chiamato dal Milan con cui vinse subito lo scudetto e la Coppa delle Coppe. L’anno successivo arrivarono anche i trionfi in Coppa dei Campioni, la seconda del club milanese, e in Coppa Intercontinentale. L’ultimo trofeo con la maglia del Milan fu la Coppa Italia del 1972. Vestì in totale cento ventisette volte la maglia del Milan in campionato. Venne soprannominato “il Ragno Nero” per via della calzamaglia nera che amava indossare e per il fatto di essere longilineo con arti filiformi; anche il soprannome “Pennellone”, attribuitogli dai tifosi romanisti, faceva riferimento alla sua statura. Con la Nazionale non giocò mai, ma nel suo periodo romano venne convocato in Nazionale B l’8 maggio del 1963. Fece parte dei quaranta azzurrabili per i mondiali del 1970. Nonostante ciò, è considerato uno dei dieci più forti portieri italiani della seconda metà del Novecento e il più bravo del Milan, nello stesso periodo di tempo. Si tratta di classificazioni estemporanee, stilate da giornalisti, calciatori e tifosi, che non tengono in particolare conto tutti i parametri possibili. Parametri, comunque non sempre indicativi, in quanto la differenza tecnico-tattica da epoca ad epoca è rilevante.
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