Di Redazione.
Siamo oramai alle porte del weekend che porta a Ferragosto ma la crisi costringe il Parlamento a riaprire i battenti con parte del proprio "contingente", cento cinquanta fra deputati e senatori precettati oggi per ascoltare il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che ha riferito che verrà inserito il pareggio di bilancio nella nostra carta costituzionale oltre ad un maggiore rigore e ad una serie di tagli ai costi pubblici con una possibile revisione anche degli stipendi dei dipendenti statali .Ai componenti delle commissioni Bilancio ed Affari Costituzionali si sono affiancati quasi tutti i big dei partiti nazionali. Escluso il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, vi erano infatti il Segretario del Popolo Delle Libertà Angelino Alfano assieme ai capigruppi Fabrizio Cicchito e Maurizio Gasparri, il leader della Lega Nord Umberto Bossi (cui basta l'aggettivo fumoso per descrivere l'intervento tremontiano),il Partito Democratico con il segretario Pierluigi Bersani, Anna Finocchiaro e Dario Franceschini che propongono la loro ricetta in base alla quale chi ha di più deve pagare di più ed anche i leader dell'Unione Di Centro Pierferdinando Casini e dell'Italia Dei Valori Antonio Di Pietro che ha definito l'esecutivo come un governo rotto e che ha rotto.
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