Di Attilio Loche.
È il bosco la vera ricchezza della montagna che, nelle vallate di Tonara, Desulo, Belvì, Aritzo e Gadoni, non è costituita solo di roverelle, lecci e arbusti di macchia mediterranea, ma anche di castagni, noci e ciliegi. Questa importante ricchezza da custodire e sfruttare è stata l'argomento del convegno organizzato lo scorso fine settimana dal Comune di Aritzo nell'ambito della sagra delle castagne.
L'ALLARME L'attenzione si è concentrata soprattutto sul castagno, a rischio, nel territorio, da quando il fusto è stato aggredito dal mal dell'inchiostro e dal cancro della corteccia e anche da un cinipide galligeno che attacca le chiome più tenere. Il convegno è stato aperto dall'assessore comunale Tito Contu in veste di presidente dell'associazione castanicola di Aritzo. Sugli interventi di difesa fitosanitaria delle colture arboree della Barbagia si è soffermato il direttore della sezione Laore di Sorgono Ciriaco Loddo, che ha insistito sull'importanza di portare avanti il progetto di valorizzazione della castanicoltura attraverso gli innesti con i marroni. «Oggi un chilo di marroni - ha detto Loddo - viene venduto a 4 euro a fronte di un euro per le castagne nostrane». Sui metodi della lotta biologica per difendere ciliegi, noccioli, noci e castagni si sono dilungati i componenti il gruppo del Centro Nazionale Ricerche dell'Università di Sassari coordinato dal professor Roberto Pantaleoni (Laura Loru, Giuseppe Serra e Xenia Fois).
LE RICERCHE Ambra Quacchia, ricercatrice dell'Università di Torino, ha ricostruito la storia del cinipide Drycosmus Kuriphilus, un parassita proveniente dalla Cina, che ha infestato i castagneti di mezza Italia, ma che viene già efficacemente combattuto in maniera biologica, anche in Sardegna, con l'introduzione dell'insetto nemico Torymus Sinensis. Grandi meriti in questa lotta vanno riconosciuti alla Provincia di Nuoro che ha dato gambe all'idea di creare il distretto castanicolo, individuando sui territori della Barbagia di Belvì le aree di intervento per lo sviluppo del settore e finanziando anche il progetto per la lotta alle fitopatologie nell'agro di Desulo.
IL PROGETTO «Il progetto del distretto castanicolo - ha detto l'assessore Rocco Celentano - mira alla tutela del prodotto di qualità e in questa direzione va anche salvaguardato il rafforzamento dell'Università di Nuoro dal momento che intendiamo creare dei laboratori scientifici per trasferire metodologie di tutela sulla biodiversità nell'intero bacino del Mediterraneo».
(Da "L'Unione Sarda")
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