martedì 13 dicembre 2011

BALLATA DELL'ANARCHICO PINELLI (15/12/1969)

Di Giampaolo Carboni.


Quella sera a Milano era caldo Ma che caldo che caldo faceva Brigadiere apra un po' la finestra E ad un tratto Pinelli cascò. "Commissario io gliel'ho già detto Le ripeto che sono innocente Anarchia non vuol dire bombe Ma eguaglianza nella libertà." "Poche storie indiziato Pinelli Il tuo amico Valpreda ha parlato Lui è l'autore di questo attentato E il suo socio sappiamo sei tu" "Impossibile" – grida Pinelli – "Un compagno non può averlo fatto Tra i padroni bisogna cercare Chi le bombe ha fatto scoppiar. Altre bombe verranno gettate Per fermare la lotta di classe I padroni e i burocrati sanno Che non siam più disposti a trattar" "Ora basta indiziato Pinelli" – Calabresi nervoso gridava – "Tu Lo Grano apri un po' la finestra Quattro piani son duri da far." In dicembre a Milano era caldo Ma che caldo che caldo faceva È bastato aprir la finestra Una spinta e Pinelli cascò. Dopo giorni eravamo in tremila In tremila al tuo funerale E nessuno può dimenticare Quel che accanto alla bara giurò. Ti hanno ucciso spezzandoti il collo Sei caduto ed eri già morto Calabresi ritorna in ufficio Però adesso non è più tranquillo. Ti hanno ucciso per farti tacere Perché avevi capito l’inganno Ora dormi, non puoi più parlare, Ma i compagni ti vendicheranno. "Progressisti" e recuperatori Noi sputiamo sui vostri discorsi Per Valpreda Pinelli e noi tutti C’è soltanto una cosa da far. Gli operai nelle fabbriche e fuori Stan firmando la vostra condanna Il potere comincia a tremare La giustizia sarà giudicata. Calabresi con Guida il fascista Si ricordi che gli anni son lunghi Prima o poi qualche cosa succede Che il Pinelli farà ricordar. Quella sera a Milano era caldo Ma che caldo che caldo faceva Brigadiere apra un po’ la finestra E ad un tratto Pinelli cascò.

© Riproduzione riservata.

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