martedì 13 dicembre 2011

GARIBALDI AGRICOLTORE L'ALTRA FACCIA DELL'EROE (09/12/2011)

Di Andrea Nieddu.

Garibaldi uomo di campagna: l'altra faccia dell'Eroe dei due Mondi. Il convegno «Giuseppe Garibaldi agricoltore» organizzato dalla Sovrintendenza per i beni architettonici, svoltosi ieri nel salone consiliare è servito ancor più a far conoscere del Generale un aspetto non secondario. Il progetto è stato promosso dall'allora assessore provinciale all'ambiente Pier Franco Zanchetta con uno stanziamento di 100 mila euro, gestiti dall'Università di Sassari e dall'Ente Parco.  Ignazio Camarda dell'università di Sassari ha annunciato che presto sarà pronta la pubblicazione degli studi fatti finora. Dopo i saluti dell'assessore Chicco Tirotto, Gabriele Tola il soprintendente, Assunta Angela Trova dell'università di Sassari ed il professor Manlio Brigaglia, ci sono stati gli interventi dei ricercatori che hanno illustrato il lavoro svolto, alternato dalle letture dell'attore Sante Maurizi.  Il professor Camarda ha parlato di essenze, autoctone o importate, ma soprattutto del primo rovere piantato su terra sarda dal Genereale dei Mille.  A favore di una riqualificazione della tenuta si sono dichiarati Giuseppe Garibaldi jr e la cugina Annita Garibaldi Jallet. Dalla tenuta, una volta risistemata, si potrebbero ottenere prodotti di eccellenza. Un compito non semplice attende ora le istituzioni che hanno la responsabilità di tutelare e gestire un luogo primario della storia dell'Italia moderna, un pezzo di storia ma soprattutto un monumento da tutelareanche per quanto riguarda l'aspetto naturalistica e della storia dell'agricoltura della Sardegna scritta da un uomo d'azione nei campi di battaglia ma anche coltivatore attento, capace e appassionato.  Dal 1856 Garibaldi, subito dopo l'acquisto del terreno comprendente circa la metà dell'isola, si organizzò per edificare la sua casa, costruire la stalla per gli animali, dissodare i terreni, acquistare alberi da frutto, olivi, viti, sementi per le colture orticole.  Ciò che Garibaldi ha costruito assume rilevanza anche per la storia dell'agricoltura di tutta la Sardegna che, nella seconda metà dell'Ottocento, stava vivendo momenti di grandi innovazioni strutturali, basti pensare alle ferrovie ed alle industrie di trasformazione che stavano sorgendo e iniziavano ad affermarsi.  In questo contesto va vista e analizzata l'opera di Garibaldi nell'Isola di Caprera e il suo grande progetto di bonifica e trasformazione agraria della Sardegna nel 1870, approvato dal governo ma mai realizzato.  Il progetto in questione era suddiviso in due parti: la prima riguardava il risanamento idraulico e igienico delle zone paludose e la seconda l'insediamento umano nelle zone così riconquistate alla funzione agricola e civile.

(Da "La nuova Sardegna" del 10/12/2011)

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