Di Giampaolo Carboni.
«Se la prova c'è non è il caso di arrestare, se non c'è non si può crearla con le manette». Questo, in parole povere, quello che ha detto ieri sera il ministro della Giustizia Alfredo Biondi annunciando un'iniziativa del governo destinata a scatenare un putiferio: domani il consiglio dei ministri esaminerà un provvedimento sulla custodia cautelare. Tutto fa pensare che il governo ricorra al decreto-legge in modo da far subito entrare in vigore le nuove norme. Norme più restrittive in polemica con alcune recenti iniziative dei magistrati che hanno scatenato un mare di polemiche per l'uso troppo disinvolto delle manette. «La libertà dei cittadini - ha detto il ministro - è il bene più prezioso e non residuale che il codice attuale prevede».
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