Da "La nuova Sardegna".
«Ho presentato con i colleghi parlamentari sardi una interrogazione sui recenti casi di peste suina in Sardegna e sul blocco delle esportazioni messo in atto dalla Comunità europea, che penalizza fortemente tutti gli allevatori isolani, in particolar modo le oltre 400 aziende certificate che producono ed esportano i propri prodotti verso il continente e all’estero».Lo annuncia la deputata del Partito democratico, Amalia Schirru.
«Dagli stessi operatori del settore arriva l’allarme, con la richiesta di una maggiore responsabilità da parte delle istituzioni, e collaborazione tra le autorità sanitarie nazionali e quelle comunitarie, innanzitutto per l’avvio urgente di un corridoio sanitario che consenta alle aziende virtuose di esportare carni suine o insaccati certificati».
«Occorre fare chiarezza sulla situazione attuale, contrastare e punire esemplarmente tali reati - laddove sussistano - e capire quali iniziative si intendano mettere in campo per salvaguardare il settore suinicolo, già gravemente compromesso dalla crisi contingente», sottolinea Schirru.
«In ultimo, abbiamo chiesto al Ministro quali procedure si intendano mettere in campo, in accordo con la Regione Sardegna, per un rafforzamento rigoroso dei controlli sugli allevamenti, sulla tracciabilità dei prodotti, agendo inoltre sulla necessaria campagna di informazione su tutti i soggetti della filiera, dagli allevatori ai macellatori e trasformatori, alle popolazioni rurali».
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