lunedì 23 aprile 2012

ENRICO BERLINGUER E' MORTO (11/06/1984)

Di Giampaolo Carboni.

Quattro giorni dopo il malore avuto sul palco di Piazza della Frutta a Padova dove svolgeva un comizio in vista delle prossime elezioni europee.Enrico Berlinguer è spirato a causa di un'emorragia cerebrale. Il comunicato del sovrintendente sanitario afferma che il politico sardo e segretario del Partito Comunista Italiano è venuto a mancare quest'oggi alle 12:45. Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini, che si trovava già a Padova per ragioni di Stato,si è nuovamente recato in ospedale dopo aver constatato le condizioni di Berlinguer fin dal giorno del malore che se lo è portato via. 
I fatti iniziano il 7 con Berlinguer che,mentre si apprestava a pronunciare la frase "Compagni, lavorate tutti, casa per casa, strada per strada, azienda per azienda" venne colpito da un ictus. 
Evidentemente provato dal malore,ha continuato il discorso fino alla fine nonostante anche la folla, dopo i cori di sostegno, urlasse: "Basta, Enrico!". Alla fine del comizio rientrò in albergo dove si addormentò sul letto della sua stanza, entrando subito in coma. Dopo il consulto con un medico, venne trasportato all'ospedale Giustinianeo e ricoverato in condizioni drammatiche.
Il Presidente della Repubblica Pertini si è imposto per riportare la salma di Berlinguer sull'aereo presidenziale dicendo solamente questa toccante frase:"Lo porto via come un amico fraterno, come un figlio, come un compagno di lotta". 


"L'11 giugno,a Padova,era morto un uomo che si era accasciato dietro il palco,alla fine del suo comizio.Un uomo magro,esile,con gli occhi intensi e scavati e un corpo che in quel momento ci sembrò ancora più piccolo e più fragile. Aveva letto il suo discorso,con quella voce che era una strana via di mezzo tra la voce di un ragazzo impaurito e quella di un uomo certo delle proprie idee.Poi si era tolto i suoi grossi occhiali ed aveva guardato la folla di fronte a sé.
E aveva sorriso,e il suo sorriso era qualcosa di strano davvero,qualcosa che chi lo ha visto non può dimenticare, perché era un sorriso che si allargava improvviso e inatteso su quel volto consumato e triste,era una sorpresa bella. Era il sorriso di Enrico Berlinguer".


(Da "Berlinguer ti voglio bene" di Tommaso Gurrieri)



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