I FUNERALI DI ENRICO BERLINGUER (13/06/1984)

Di Redazione.

Una folla umana immensa, un milione di persone (stando ai dati ufficiali) provenienti da ogni angolo della nostra nazione si è radunata a Roma per salutare per l'ultima volta il segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer.

Il corteo con la bara, accompagnato dalla musica dell'Adagio di Albinoni è sfilato dalla sede del Pci, in via delle Botteghe Oscure, a piazza San Giovanni, rendendo così palese l'ammirazione che una larga parte dell'opinione pubblica italiana aveva nei suoi confronti. 

Persino il segretario del Movimento Sociale Italiano Giorgio Almirante si è recato a rendere omaggio al feretro dell' avversario, suscitando sorpresa e stupore nella folla in coda per entrare nella camera ardente. 

A ricevere Almirante è stato Giancarlo Pajetta, che ha anche pronunciato l'orazione funebre di Berlinguer.

Commovente il saluto del presidente della Repubblica Sandro Pertini (NELLA FOTO) che si è chinato con la testa sopra la bara, baciandola.

Per decisione della famiglia, Berlinguer è stato sepolto nel Cimitero capitolino di Prima Porta, nonostante il Partito avrebbe voluto che fosse tumulato al Cimitero del Verano, nel Mausoleo dove riposano i grandi dirigenti comunisti Palmiro Togliatti, Giuseppe Di Vittorio e Luigi Longo.

"Il 13 giugno, a Roma, eravamo tantissimi a salutarlo per l' ultima volta. La questura disse che eravamo un milione, e come tutti sappiamo voleva dire che eravamo almeno il doppio.Avevamo tutti L'Unità in mano, e sull'Unità c'era scritto "Addio" ,e non piangevamo, perché c'era un orgoglio e una commozione adulta e forse anche un sentire che avevamo perso qualcuno che poteva aiutarci e accompagnarci in tutto quello che sarebbe venuto dopo. C'era un inquietudine, e forse anche un po' di paura. C'era un sentirsi di nuovo insieme in tanti che gli anni precedenti avevano allontanato".

(Da "Berlinguer ti voglio bene" di Tommaso Gurrieri)

 

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