Di Renato Colombo.
Sin dalla prima edizione della OSTAR (1960),organizzata dallo Yacht Club d'Inghilterra lo scopo della regata era quello di mettere a confronto i navigatori solitari con una traversata oceanica e di avere indicazioni preziose sul comportamento degli scafi di varia dimensione e costruzione,sottoposti alle difficoltà di tale impresa.
Architetti,ingegneri,costruttori e cantieri profondono infatti spese ed energie per il progresso degli scafi e delle atrezzature.Ma l'unica fonte di dati e di esperienze interessantissime è pur sempre costituita soltanto dagli audaci solitari,che,da soli,possono fare documentantissime relazioni sul comportamento degli scafi nelle condizioni ideali e più avverse.
E a questo proposito,anche se non se siamo più al tempo dei Vichinghi,dei Normanni e dei Greci,ci vuole un bel fegato per affrontare l'oceano da soli,su un guscio di noce,per grande che sia la barca.
E chi sceglie la rotta più a nord,sa che la strada è più breve,ma sa anche che potrà imbattersi in qualche iceberg,un incontro poco simpatico.Chi invece farà rotta più a sud (Azzorre e Alisei),sa già di scegliere la strada più lunga,anche se potrà contare,stando alle previsioni,su una maggiore e generale clemenza del tempo,fatta eccezione per qualche ciclone imprevisto,fuori stagione,sempre in agguato.
Nella prima edizione della regata (1960) Sir Francis Chichester,a bordo del <> riuscì a compiere l'impresa in 40 giorni di navigazione.E il fato sembrò allora premiare una figura divenuta poi leggendaria nello sport della vela.Poi,il medesimo fato,nell'ultima edizione,ha voluto,ancora una volta, dimostrare agli uomini come siano spesso effimere le loro conquiste e il francese Alain Colas,nel 1972,a bordo di un trimarano,è riuscito nientemeno che a dimezzare il tempo impiegato dal grande Sir.E quest'anno Colas,a bordo del <>,una barca di quattro alberi e di 72 metri di lunghezza (costata la bazzecola di 2 miliardi!) tenta di battere se stesso,concorrenza permettendo.
Infatti la schiera dei <> è piuttosto agguerrita e nutrita,a partire dagli inglesi che vantano il maggior numero di presenze,circa 60.Anche la partecipazione italiana è quantitativamente notevole e qualitativamente pregevole,a partire da Ambrogio Fogar,il <> assicuratore milanese,che nell'ultima edizione dell'OSTAR si è classificato al 29°posto,primo degli italianiPoi Edoardo Austoni,2 figli,46 anni,chirurgo urologo del Policlinico di Milano,che agli interventi preferisce sempre più la tramontana e lo zefiro.
Carlo Bianchi,nato a Cremona nel 1921.Corrado Di Majo,22 anni,il più giovane e che ha fatto le prime esperienze di vela 10 anni fa.Edoardo Guizzetti,45 anni, sposato,residente a Saronno.Doi Malingri,nato a Torino nel 37,sposato,due figli,che naviga sulla barca più grossa della flotta italiana.Paolo Mascheroni,23 anni.Angelo Predin,un artigiano di Bassano del Grappa.Ernesto Raab,ragioniere milanese e Paolo Sciarretta,impiegato a Pavia.E per finire,una donna,idea Castiglioni,architetto,nata a Varese,che alle calze,al fornello,alle costruzioni ha sostituito da un pezzo la passione per i fiocchi,controfiocchi e pappafichi.
La regata è partita il 5 giugno scorso e anche qui,come in bicicletta (e l'eventuale correlazione o associazione la lasciamo trovare a voi) esiste il tempo massimo,stabilito a Newport (Usa) il 25 luglio 76.Come dire che alcuni potranno arrivare anche un mese dopo i primi.
E quando leggerete queste righe,se il record di Colas di 20 giorni sarà battuto,il vincitore starà già crogiolandosi al sole di Newport,in attesa che arrivino gli altri.E per una volta tanto siamo campanilisti:speriamo che sia un italiano.
(Da "Il monello")
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