venerdì 18 gennaio 2013

TUTTEMOTO:JACK FINDLAY IL CANGURO PIU' TEMUTO (29/06/1976)

Di Federico Urban.


La stagione della velocità ha preso il via da un pezzo e tutti si danno un gran da fare per sottolineare i motivi di richiamo.Ogni volta si ipotizzano i duelli più appassionati nelle varie gare,dai Gran Premi a quelle di Formula 750,si fanno dei nomi.

Sono i nomi dei rappresentanti delle varie scuole.Giovani e meno giovani:Ago,Baker,Cecotto,Du Hamel,Nixon,Read,Sheen...quasi mai viene citato come motivo di richiamo il decano del motociclismo mondiale:Jack Findlay.
Eppure Jack ha vinto lo scorso anno il campionato della Formula 750 e lo ha fatto con una Yamaha 750 assolutamente privata,acquistata con i propri soldi dopo che la Suzuki aveva ridimensionato il suo programma.
Eppure,nonostante questa impresa,veramente eroica,per chi ha seguito le vicende,Jack non parte mai favorito,e tanto meno pubblicizzato.
E queste cose,per un pilota privato hanno un risvolto molto importante.Significa in poche parole,guadagnare meno,subire più torti da parte di molti organizzatori-impresari.Jack,di questo soffre molto e non solo per l'aspetto economico.
Certo,se avesse un carattere più divistico,se fosse un pochino fanatico,avrebbe molto danaro e molta gloria in più.Per come gli sono andate le cose fino ad ora,è in grado solamente di finanziare bene la sua attività agonistica senza troppe possibilità di accontonare per il futuro.
Anche questo è un fatto a cui i piloti debbono pensare "Che farò quando smetto di correre?".Agostini si occuperà delle sue torbiere o farà l'agente pubblicitario.Read ha messo su una fabbrica di caschi,Gould fa il direttore sportivo della Yamaha.Provini fabbrica e vende in tutto il mondo i suoi modellini...
Per Jack,invece,il futuro è molto incerto:non ha altra attività oltre alle corse e non ha messo soldi sotto il pavimento.A quarantuno anni suonati (è nato il 5 febbraio 1935),passa la vita sulle piste perché questo è il suo lavoro e perché i risultati gli dimostrano che è molto bravo.Quando deciderà di smetterla, non avrà nessun pozzo cui attingere,dovrà continuare a sudare come ha sempre fatto.
Una cosa è certa,Jack è e sarà per molto tempo ancora additato come esempio di sportività e serietà.E il fatto che gli abbia vinto il Trofeo della Formula 750 nel 75 prova una cosa:che è stato lui il più bravo.Al Trofeo 750,lo scorso anno,partecipavano i vari Agostini,Cecotto,Sheene,Rougerie,Pons:tutti uomini di grande risalto.
Jack è un pilota molto saggio ed esperto. Sa che gli avversari si vincono anche con la prudenza,oltre che con le curve e le staccate da brivido e sa, soprattutto,che per arrivare a fine stagione con il punteggio necessario è indispensabile evitare cadute e...fratture.E siamo convinti che se Findlay lo volesse,tirerebbe fuori tanta grinta da record,quanta ne tirano fuori i suoi celebri avversari,ma evidentemente egli non punta al risultato parziale,bensì a quello finale.
Qualcuno dice che Findlay non potrebbe adottare altra strategia che quella temporeggiatrice,ma quando si corre da oltre venti anni,si impara anche a rischiare il meno possibile.A Jack,insomma,importa di più arrivare cinque volte terzo due volte primo e tre ritirato.
C'è anche da dire che quando un pilota si paga le sue moto e sostiene un programma tanto impegnativo,cerca anche di evitare il più possibile rotture del proprio mezzo.
Findlay,quindi,dopo aver vinto il suo Trofeo F.750 lo scorso anno,nella presente stagione si è organizzato ancora meglio.Tra le classi in cui corre:350 (Yamaha),500 (Suzuki) nel mondiale e Formula 750 (Yamaha).
Quest'anno vincere un titolo sarà molto difficile perché la battaglia si svolge su livelli di rischio inaccettabili per Findlay.
Purtroppo le tragiche vicende di questo inizio di stagione hanno ricordato che questo sport si svolge spesso su teatri che lo rendono ancor più pericoloso.
Jack corre volentieri anche su piste pericolose come il Tourist Trophy,ma quando la battaglia è troppo infuocata e il rischio diventa smisurato,per lui il risultato passa in secondo piano:esce dalla mischia e cura la pelle.
La sua organizzazione,come negli anni passati è di base a Milano,presso quel grande sportivo che è Daniele Fontana,costruttore di freni da competizione.I suoi meccanici sono l'esperto Derek Booth (già meccanico di Mortimer,altro professionista della scuola di Jack) e l'appassionato Paolo Bosio,milanese,reclutato attraverso una inserzione.
Ricopre il ruolo di manager sportivo,capomeccanico,segnalatore,organizzatore l'eccezionale Nanou,la donna che vive a fianco di Jack da tanti anni.
Findlay è un pilota noto,apprezzato e anche temuto dagli avversari,ma la sua notorietà non raggiunge i livelli che meriterebbe.Jack Findlay per tutti coloro che lo conoscono bene non è uno dei tanti:è il simbolo del pilota professionista,dell'uomo sportivo,a prescindere anche dai risultati.


(Da "Il monello")

Nessun commento:

Posta un commento

Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato

Any anonymous or linked comments will NOT be published