mercoledì 26 giugno 2013

DELLA PINA:MI E' ANDATA BENE MA HO AVUTO TANTA FORTUNA (10/06/2013)

Di Vanni Lai.
Di recente tra le pagine dello sport sardo c’è anche una storia a lieto fine.A raccontarla è il portiere Luciano Della Pina (NELLA FOTO), protagonista di un episodio nella gara di Seconda categoria Burgos- Buddusò, giocata pochi mesi fa.
«Mi è andata bene per una serie incredibile di fatti positivi – racconta il 45enne sassarese –. Non appena ho accusato un fastidio al braccio mi sono reso conto di quello che stava accadendo. Per fortuna i soccorsi sono arrivati subito, prima in campo, poi con un’ambulanza da Bono. A metà strada sono stato caricato su un’altra ambulanza, questa volta medicalizzata, e trasportato immediatamente all’ospedale di Nuoro. Il mio – prosegue – era un vecchio problema a una coronaria, difficile da individuare. Ma in quella situazione il fisico ha reagito bene e ha lottato».
Della Pina, fisioterapista di professione, ha giocato in diverse categorie calcistiche, con molti anni di esperienza tra serie D ed Eccellenza prima di “scendere” nei campionati inferiori nelle ultime stagioni. Qualche mese prima del malore era stato colpito da un fulmine durante una partita.
«Raramente ho visto campi con l’ambulanza presente o provvisti di attrezzature per il primo soccorso» dice Della Pina, che si sofferma anche sul problema delle visite medico-sportive. «Spesso ci sono grandi difficoltà nell’organizzare le visite mediche per tutti – spiega - e a volte i centri medici specializzati non sono facili da raggiungere. Questo comunque non giustifica nessuno, né società, né atleti. I controlli dovrebbero essere fatti prima della preparazione atletica, dove si svolgono degli allenamenti molto duri per almeno un mese. Invece si prende sottogamba questo aspetto, si procrastina la visita ai mesi di dicembre o gennaio, e in alcuni casi si salta addirittura la stagione».

Un modo come un altro per risparmiare.

«Io stesso in questa stagione non avevo la copertura medica – continua – nonostante avessi fatto la visita tutti gli anni. Con il calcio avevo già chiuso, poi a dicembre ho accettato di giocare le ultime dieci gare».

Come si fa a combattere il problema?

«La Federazione dovrebbe autorizzare soltanto i giocatori con l’idoneità sportiva – conclude -, cosa che in questo momento ancora non avviene. Un episodio come quello che mi è capitato non è contemplato da chi scende in campo, perché nessuno pensa che si possa avere un malore durante una partita. E questo è un errore da non commettere».

(Da "La nuova Sardegna")

Nessun commento:

Posta un commento

Qualsiasi commento anonimo o riportante link NON sarà pubblicato

Any anonymous or linked comments will NOT be published