Di Tiziana Simula.
«Pericolosa e spregiudicata», così hanno definito i carabinieri l’organizzazione di Graziano Mesina. Che non esitava a operare anche in contesti non familiari e di cui sicuramente non aveva il controllo, come il quartiere di Sant’Elia, a Cagliari, e organizzando furti, rapine e sequestri di persona «nei quali – hanno spiegato – il suo ruolo è sempre stato centrale perché ogni iniziativa e decisione era sempre sottoposta alla sua approvazione». Progetti scongiurati grazie alle attività preventive messe in campo durante la fase investigativa. Da cui sono emersi diversi episodi, come la spedizione punitiva a Sant’Elia. Nell’ottobre 2009 gli orgolesi hanno allacciato rapporti con Enrico Fois e la sua organizzazione (Efisio Mura e Luigi Atzori) che spacciava in città, in particolare, a Sant’Elia. Relazioni che si sono incrinate presto perché Fois non voleva saldare un debito per una partita di droga di 8mila euro. Siccome le sue velate minacce non avevano prodotto alcun effetto, Mesina ha organizzato una spedizione con i suoi sodali nel cuore del quartiere (era il 30 giugno 2010) dove si sono impossessati con la forza di un furgone frigorifero del “socio infedele”, che poi hanno cercato di vendere. Fois, che per copertura svolge l’attività di pescivendolo, ha allacciato delle trattative per recuperare il mezzo e il 6 luglio 2010, a Nuoro, c’è stato l’incontro nel quale il cagliaritano ha saldato il debito e Mesina gli ha restituito il furgone. All’appuntamento Fois si è presentato accompagnato da tre persone di sua fiducia, mentre Grazianeddu si è fatto scortare da alcuni del suo gruppo: Salvatore Devias, Giovanni Antonio Musina e suo nipote Raimondo Crissantu, che gli hanno assicurato protezione, armati e pronti a intervenire nel caso di bisogno. I carabinieri hanno anche spiegato che «Mesina doveva finire in carcere già da gennaio scorso, dopo un arresto per droga nei confronti di Alessandro Farina trovato in possesso di marijuana che aveva appena ricevuto da lui, ma l’arresto è stato differito dalla Procura di Cagliari per non compromettere le indagini». L’orgolese ora si trova a Badu ’e Carros, ed è assistito dall’avvocato Giannino Guiso. Nel corso di questi cinque anni di attività investigativa sono stati eseguiti complessivamente 30 arresti in flagranza di reato, sequestrati circa 5mila 800 grammi stupefacenti, 4mila pastiglie di ecstasy, 393 piante di cannabis indica, 2 pistole, un fucile con matricola abrasa e 600 grammi di esplosivo.
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