martedì 28 ottobre 2014

OCULISTICA APRE IL SERVIZIO DI ORTOTTICA (21/10/1984)

Di Redazione.

Giacomo Schlemmer è fuori dalla grazia di Dio. Urla, bestemmia, picchia contro il muro nel triste corridoio - tutto lamenti, grida e pianti - della chirurgia d'urgenza al Cardarelli. La Napoli della malavita lo chiama "o nennillo". Forse per i chiarissimi occhi azzurri, i capelli biondi scoloriti dal sole e dall' età, per quella sua faccia di ragazzo invecchiato intaccata dai cinquantuno anni e dalle traversie di una vita trascorsa per venti nelle galere e nei manicomi giudiziari della Repubblica. Grida: "Sono un criminale anch' io, d' accordo". Del malavitoso di rispetto Giacomo Schlemmer ha tutti i crismi, l' aggressività fisica, il tono minaccioso che conservano anche le sue parole di dolore, i tatuaggi rossi e blu che gli infiorano i pettorali, lo sterno, gli avambracci. "Sono dei vigliacchi, degli infami, degli uomini di niente per quello che hanno fatto al mio ragazzo. Potevano sparare a me. Sono sempre in strada. Potevano farlo a tradimento di spalle o se erano uomini guardandomi negli occhi. E invece hanno colpito quella povera creatura". Ferdinando Schlemmer, tredici anni, figlio unico, non morirà. Al Cardarelli è giunto l' altra notte in fin di vita, "senza polso radiale" recita il referto medico. Un proiettile calibro trentotto gli è esploso sul femore della gamba sinistra disintegrandolo in una rosa di frammenti. Un altro proiettile gli ha spaccato il femore destro. I killer lo hanno lasciato in una pozza di sangue con le arterie e le vene femorali lacerate in un angolo della sala di videogames "Diego Maradona", in via Tribunali. Ferdinando è stato ventiquattro ore tra la vita e la morte. Nella notte un' equipe del Cardarelli lo ha operato per oltre quattro ore ricostruendogli arterie e vene, ricomponendogli i femori spappolati dalle pistolettate. La sua vita è salva, ma i medici non sono certi che riacquisterà completamente l' uso delle gambe. Ieri mattina è uscito dal torpore post-operatorio. "Me ne stavo lì al circolo. Un po' chiacchieravo, un po' giocavo - ha ricordato - quando sono entrati quei due nemmeno li ho notati. No, non li conoscevo, non erano del quartiere. Hanno chiesto "chi è il figlio do' nennillo?". Ho alzato la mano e risposto d' istinto "sono io". Quello allora ha tirato fuori la pistola e mi ha sparato". Ferdinando non riesce a trattenere le lacrime. Il padre ricomincia a mordersi le mani bestemmiando. "Perchè vedete - dice - io lo so che cosa significa. Ho sparato anch' io, ma su un uomo: un uomo che avrebbe potuto uccidermi. Ho truffato, rubato, rapinato, fatto estorsioni. Mica voglio dire che sono uno stinco di santo, sono un pregiudicato che ha pagato con gli interessi le sue colpe. Lo sanno tutti che gli ultimi anni li ho passati a Montelupo Fiorentino, in un inferno di manicomio criminale. Ma non ho mai sparato sulle creature. Questi sono bestie non uomini. Che c' entrano le creature?". "Se non puoi colpire il traditore, colpisci il suo sangue" è la regola della "vendetta trasversale". Una punizione che il terrorismo ha copiato dalla malavita "giustiziando" il fratello di Peci ma che nel codice della camorra ha sempre avuto un posto di riguardo. Il fratello del killer Mario Incarnato fu ucciso due mesi dopo il "pentimento" del camorrista. Il padre di Michelangelo D' Agostino, pentito e accusatore di Raffaele Cutolo, fu freddato dopo il terzo tentativo andato a vuoto. "Le creature" ne erano sempre rimaste fuori anche negli anni peggiori della guerra delle bande. Ora anche quest' ultimo freno è caduto. Gli uomini della squadra mobile infatti non hanno molti dubbi. L' "azzoppamento" di Ferdinando è una punizione diretta a Giacomo Schlemmer. Uno sgarro, lo scontro per un bottino mai diviso, la mancanza di rispetto ai clan di Forcella. L' alternativa alla "vendetta trasversale" la polizia non la prende molto in considerazione ma, per il momento, non la esclude nemmeno. E Giacomo Schlemmer in qualche modo la conferma. "Sì, il ragazzo mi ha detto che venerdì mattina ha litigato con una donna. Lui, Ferdinando, passava per Forcella con la sua moto. Sapete, va pazzo per le moto, ora ne ha una bella, grossa, da cross. Ha urtato quella donna e quella a urlare e bestemmiare e il ragazzo le ha dato un pedatone. Ma sono ragazzate. Mica per questo si può uccidere o storpiare un ragazzo, un bambino".

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