QUELLO CHE SULLE PRIMARIE SARDE NON DICONO (28/10/2014)

Di Giampaolo Carboni.

Renato Soru è il nuovo segretario regionale del Partito Democratico sardo:questo il responso delle urne dove i simpatizzanti del Pd hanno giustamente pensato di affidare a Soru anche questo compito d'altronde solo cinque mesi fa era stato eletto europarlamentare a Bruxelles e siccome l'impegno è stato ritenuto dagli stessi poco faticoso o degno di attenzione rispetto alle vicende di Via Emilia giusto che l'Asso pigliatutto accentri su di sé tutto il possibile. Comunque Soru 51,2 % Ignazio Angioni 36,7 % e Thomas Castangia fanalino di coda (con il Pd sardo che se ne frega dunque del rinnovamento e della nuova generazione al potere) con il 12 % delle preferenze (NELLA FOTO I TRE PARTECIPANTI ALLA COMPETIZIONE NELLA SEDE CAGLIARITANA DEL PARTITO DEMOCRATICO IN VIA EMILIA). Aldilà dei dati e delle scelte,discutibili ma rispettabili in quanto scelte popolari,il vero dato negativo che si cerca di nascondere,sottovalutare,non prendere in considerazione o far passare in silenzio è il numero di quanti hanno votato a queste primarie domenicali:quarantamila votanti con Soru che infatti,avendo pur sempre vinto in maniera limpida ed al primo turno,non è andato neanche lontanamente vicino alle previsioni della vigilia che lo davano ben oltre il sessanta per cento. Quarantamila persone (tra cui deputati di Forza Italia come Settimo Nizzi ad Olbia d'altronde distinguere Forza Italia e Partito Democratico è sempre più difficile al giorno d'oggi...) che confermano un calo del trend delle primarie soprattutto a livello regionale come già accaduto in passato in Emilia Romagna:nel 2007 furono più del doppio i partecipanti (si sfondò il muro delle centomila persone) evento che fu ripetuto nei numeri anche due anni più tardi mentre nel settembre dello scorso anno furono dodicimila persone in più a scegliere il candidato Presidente della regione del centrosinistra (Francesco Pigliaru poi eletto lo scorso febbraio). 

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