martedì 28 ottobre 2014

UNA CORSETTA TRA L'IMMONDIZIA (27/10/2014)

Di Lorenzo Piras.

Sullo sfondo c'è lo stagno di Santa Gilla. Sotto, immerse nel fango, riposano le rovine di Santa Igia. Cagliari si arrampica tutt'intorno. Il problema è quel che c'è in mezzo ai piedi di chi ha la pessima idea di farsi una corsetta in quella stradina: materiali di risulta di cantieri edilizi, mobili distrutti, vecchi materassi sono ciò si trova lungo il percorso. La zona è dietro ai parcheggi sterrati del centro commerciale Auchan: ai lati dello sterrato, che si spinge per circa due chilometri e mezzo fino praticamente al porto, c'è davvero di tutto. Troppo per parlare di decoro urbano, ma soprattutto di civiltà. Nel sentiero, che la pioggia caduta nel pomeriggio ha trasformato in un pantano, c'è chi la mattina fa jogging per tenersi in forma e chi di notte si apparta per incontri di sesso fugace, forse clandestino. All'ingresso qualcuno ha spostato i due massi che impedivano l'accesso in auto a tutte le tipologie di frequentatori. A guadagnarci è stato soprattutto chi si disfa di rifiuti “fuori norma”: un tempo li avrebbero definiti scaricatori abusivi. Ma non solo: ieri, verso le 14, è stato avvistato dal cronista un furgoncino. A bordo una coppia: non di “scaricatori”, ma di “riciclatori”. Nel senso che, una volta davanti alla discarica, i due hanno iniziato a cercare tra i rifiuti qualche oggetto di loro utilità. Del resto, tra wc e bidet più o meno riutilizzabili, c'è pure un parafango ancora avvolto nel cellophane. Non si sa se sia nuovo o se abbia qualche difetto: chi è interessato può andare a verificare di persona, sempre che nella notte qualcuno non abbia provveduto a portarselo via. E poi: rottami di televisori (di vecchia concezione, forse qualcuno anche in bianco e nero) e di vecchi computer, qua e là gomme d'auto ormai troppo lisce per un riutilizzo. Fin qui la corsetta dietro ai parcheggi sterrati dell'Auchan. Perché davanti a quelli dell'ipermercato, verso la laguna, c'è chi abbandona ogni genere di spazzatura senza ritegno. Un pescatore lamenta: «Vengono qui con i camioncini e scaricano di tutto». Qualcuno si è limitato a riempire un carrello dell'ipermercato di spazzatura, e se n'è liberato gettando tutto nel canneto. A un randagio mansueto, testimone silente di questa vergogna, qualcuno ha lasciato un piatto di pasta al sugo. Naturalmente tra una busta e l'altra di spazzatura. Rifiuti in abbondanza si trovano anche al confine con Elmas: nella parte finale del sentiero che conduce all'aeroporto, c'è chi si è disfatto di materassi ormai inutilizzabili, vestiario e altro. Basta andare sotto il ponte della Statale 130 per accorgersi del livello di degrado. Per evitare altri scempi, le Ferrovie hanno chiuso con cancelli e lucchetti il sentiero che si sviluppa verso Cagliari lungo la linea ferrata da un lato e la Statale 130 dall'altro. Decisamente migliore la situazione a Elmas. Il Comune ha realizzato, all'altezza della Protezione civile e fino ai terreni di Santa Caterina, una pista ciclabile e pedonale aperta a tutti. Per trovare una cartaccia bisogna percorrerla per intero: ma è giusto il rivestimento di un pacchetto di gomme da masticare.

(Da "L'Unione Sarda")

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